Nuova stagione, vecchi problemi In montagna manca il personale

Stagione nuova, problemi vecchi: nel comprensorio sciistico di Abetone manca forza lavoro, almeno una settantina i lavoratori stagionali che mancano all’appello. Posizioni vacanti si trovano sia nei ristoranti, nei bar ma anche negli alberghi e negli impianti di risalita. Una dinamica che parte da lontano, dal periodo buio della Pandemia, e che – a detta di molti quassù – il reddito di cittadinanza avrebbe esasperato. "Tra disoccupazione e reddito di cittadinanza una persona arriva a guadagnare più che lavorando" è il commento che si sente più spesso. Anche quest’anno, con la stagione invernale alle porte e i cannoni spara-neve già pronti ad essere accesi, la situazione occupazionale appare immutata. "La montagna sarebbe in grado di dare una risposta concreta ai numeri preoccupanti riportati dai dati della disoccupazione – sottolinea il vicesindaco Formento – ma è impossibilitata a ciò dalla totale assenza di domanda di lavoro. Siamo molto preoccupati". Tutti gli imprenditori che operano nel settore turistico sono in cerca di personale: una situazione talmente ingarbugliata tale da eliminare anche le normali selezioni: "Ci adeguiamo noi alle loro capacità". Tra gli esercizi in cerca da molti mesi di nuovo personale ci sono soprattutto hotel, ristoranti e rifugi, con alcuni di questi che addirittura valuteranno se aprire o meno. Nonostante stipendi mensili che, nel comprensorio, sono arrivati a punte di 2300 euro per i camerieri con più ore di lavoro.

Francesco Storai