Non c’è pace nella Misericordia post Covid

Maccioni: "Sono amareggiato. Dopo 48 anni di volontariato. c’è un clima di tensione. a causa di due persone"

State buoni se potete. Questa volta a dirlo non è un Jonny Dorelli nei panni di Don Filippo Neri nel famoso film, ma il presidente della Misericordia di Pieve a Nievole, Bruno Maccioni che dopo le follie dell’emergenza sanitaria si trova a cercare di mediare conflitti interni alla Confraternita. "Sono molto amareggiato che dopo 48 anni in cui dedico tutto il mio tempo libero al volontariato – dice Maccioni – si giunga a tal segno per due sole persone poi che hanno innescato un clima di tensione che si abbatte su tutti". All’amaro sfogo segue anche una spiegazione puntuale da parte dello stesso presidente, accompagnato da uno dei consiglieri, Giovanni Casile. "La Misericordia è cresciuta molto nel tempo e forse lo ha fatto troppo in fretta – puntualizza Maccioni – per mantenere il trend di crescita ci stiamo ponendo anche nuovi traguardi da raggiungere, che prevedono anche l’aumento dei servizi che possiamo offrire in un’ottica di lungimiranza nei confronti delle necessità della popolazione e dell’associazione stessa. In questo frangente due o tre membri del Consiglio di Amministrazione stanno deliberatamente diffamando e calunniando l’operato del consiglio stesso sostenendo che non abbiamo capacità amministrative".

Tutto questo si inserisce in un quadro più complesso che prevede le elezioni per il rinnovo delle cariche a novembre ma soprattutto l’approvazione del bilancio e del nuovo statuto che dovrà essere fatta a ottobre e che senza di essa l’associazione potrebbe perdere tutti i diritti stabiliti per le Onlus. "Queste persone – prosegue Maccioni – stanno cercando di convincere la popolazione di cose non vere. Ieri sera (martedì sera, ndr) abbiamo fatto un consiglio speciale in cui abbiamo stabilito che non ci sarà più tolleranza nei confronti di chi calunnia e diffama e se questi atteggiamenti dovessero continuare procederemo con una formale denuncia. Abbiamo tanti progetti ancora in corso per migliorare la nostra realtà associativa e non si può essere ancorati solo al passato. L’esperienza passata e la visione futura delle cose devono imparare a convivere per il bene di tutti. Stiamo cercando di portare avanti con la Regione un procedimento di accreditamento per l’ampliamento dei servizi e le calunnie non possono che fare solo del male all’associazione".

Arianna Fisicaro