"No all’impianto, lo dice anche Arpat"

Il Comitato Valle del Lima si schiera contro l’apertura della struttura per la produzione di biometano a Tana Termini: "Luogo sbagliato".

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"Non siamo contrari a questo tipo di impianti, ma riteniamo che Tana Termini sia il luogo sbagliato, anche alla luce dell’esperienza passata e vista la vocazione turistica di questa zona. Lo abbiamo sempre detto. Il parere rilasciato da Arpat e il provvedimento della Regione che rinvia alla valutazione di impatto ambientale lo confermano". Così il Comitato la Valle del Lima ribadisce la propria contrarietà alla prospettata apertura, sulla montagna pistoiese, del nuovo impianto per la produzione di compost e biometano, in corso di progettazione da parte della società Pistoia compost.

E lo fa citando gli atti di Arpat e Regione, in cui si rilevano diverse criticità sul progetto, definito addirittura ‘irrealizzabile’ nella ‘configurazione proposta’. "L’ingegner Rossano Degl’Innocenti della Pistoia Compost sostiene, in alcune sue dichiarazioni ai giornali, che l’Arpat avrebbe chiesto solo degli approfondimenti– osserva il Comitato –. Vantata inoltre l’installazione di un presunto ‘naso elettronico profumante’ che abbatterebbe gli odori. Ma forse si è dimenticato di far presente come Arpat, nel parere inviato a maggio alla Regione, abbia sostenuto l’inammissibilità dell’impianto". Il comitato cita il passaggio in cui l’agenzia per l’ambiente, in merito alla centrale termica a cippato, indica ‘valori emissivi incompatibili coi pertinenti, vigenti valori limite di legge’. "Non solo – prosegue il comitato – lo stesso ente non ha escluso impatti odorigeni, come peraltro ammesso dallo stesso Degl’Innocenti. Oltretutto, l’impianto è stato mandato alla Valutazione di impatto ambientale (Via) per ben sette motivi considerati ostativi alla procedura semplificata (per l’autorizzazione all’esercizio)".

Tra questi il comitato cita ancora Arpat: "permangono incertezze ed ambiguità sul destino del permeato, del concentrato e dei rifiuti in uscita", scrive l’agenzia, che rileva anche come i dati sui venti inseriti nello studio non siano riferiti al sito su cui dovrebbe sorgere l’impianto, bensì alla Croce Arcana, posta ben più in quota. Il Comitato cita poi, tra gli altri, la Asl, secondo la quale permangono incertezze su più di un aspetto, tra cui ‘la riduzione dell’emissione di sostanze pericolose in quantitativi che non possano determinare effetti dannosi per la salute umana’. E ricorda che l’Autorità di bacino ha evidenziato come "le opere ricadano in area a pericolosità di frana elevata".

Elisa Valentini