'Conviviamo con muffa e topi, ma nessuno ci paga i danni'

La protesta di due residenti di Sant'Alessio contro Giusti

Alda Merlini mostra l'edificio fatiscente (Foto Castellani)

Alda Merlini mostra l'edificio fatiscente (Foto Castellani)

Pistoia, 8 gennaio 2018 - Il giudice decide per un risarcimento danni di circa 5mila euro, ma in questo momento la Giusti per l’edilizia Spa, le cui sorti sono da anni in mano al tribunale di Pistoia, non può liquidare a due residenti di Sant’Alessio i danni subiti a causa delle condizioni dell’immobile che un tempo ospitava il circolo delle Fornaci. E’ la situazione paradossale in cui si trovano Alda Merlini e Michela Guida, due pistoiesi che vivono proprio accanto all’ex circolo delle Fornaci di proprietà della stessa Giusti.

Con una sentenza del 2015, a seguito della bufera di vento, il giudice Garofalo aveva condannato l’azienda a risarcire le due residenti per i danni subiti a causa delle condizioni di degrado dell’immobile, dove tutt’oggi ci sono problemi. In pratica il vento aveva scoperchiato una porzione di tetto dell’ex circolo andando a finire nella proprietà delle due donne. Non solo, muffa, umidità e presenza di ratti completano un quadro di disagi che tutt’oggi persiste. Sono due anni che le confinanti tentano, tramite il loro legale, di ottenere i soldi ma soprattutto una costante manutenzione dell’edificio. L’ultima lettera all’azienda è stata inviata prima di Natale.

«Trascorsi quasi due anni dalla pubblicazione del provvedimento la società non ha ancora provveduto al rimborso delle spese legali e tecniche, come liquidate dal tribunale di Pistoia, né si è fatta in alcun modo carico della corretta manutenzione e sanificazione del fabbricato, né tantomeno delle opere di ripristino previste all’interno della proprietà – spiega l’avvocato delle due donne, Daniela Breschi – Nel frattempo le condizioni di grave degrado e fatiscenza dell’immobile rappresentano nuovamente un serio pericolo per le mie assistite che, recentemente, si sono viste costrette a sollecitare l’intervento dei vigili del fuoco per evitare che nuovi crolli di porzioni di copertura del fabbricato interessassero la propria corte. Inoltre l’umidità ha aggravato la formazione di muffe sulla parete confinante con la casa delle signore».

Dall'altra parte Giancarlo Giusti replica, con rassegnazione, di avere le mani legate sulla questione e di non poter decidere in autonomia. «Come abbiamo spiegato alla signora quando ha chiamato in azienda le sorti della Giusti per l’edilizia Spa sono in mano al tribunale – dice l’imprenditore per spiegare perché il risarcimento non è stato pagato – In questo momento tramite la società non possiamo fare nulla se non attendere. E’ tutto congelato come per l’area ex Breda».

Michela Monti