Morì a vent'anni nell'incidente, «Un guard rail lo avrebbe salvato»

Il giudice ordina nuove indagini dopo la morte di Lorenzo Cellai

Un’immagine di Lorenzo Cellai, aveva 21 anni

Un’immagine di Lorenzo Cellai, aveva 21 anni

Pistoia, 23 marzo 2019 - Un semplice guard rail avrebbe potuto salvare la vita di un ragazzo che aveva poco più di vent’anni. E ora, a due anni dalla sua morte, il giudice ha disposto nuove indagini per sapere se vi sono responsabilità per quella tragedia.

Fu un incidente spaventoso. Era la notte fra il 4 e il 5 agosto del 2017. Un ragazzo di 21 anni, Lorenzo Cellai, di Montecatini, stava tornando a casa, dopo aver trascorso la serata con la fidanzata, a Calamecca. Alla guida della sua auto, una Fiat Panda, percorreva la Provinciale numero 34 che scende dal territorio di Piteglio verso Montecatini. Era all’altezza di Crespole, chilometro 13, quando precipitò nella scarpata. Sull’asfalto non rimasero tracce di frenata. La Panda di Lorenzo varcò, verso il precipizio, l’unico tratto di quella strada che non era protetto dal guard rail. La vettura si ribaltò più volte per arrestarsi, poggiata sulle quattro ruote, dopo un volo di cinquanta metri.

Nessuno vide quell’incidente, nessuno vide l’auto in fondo al dirupo, nessuno soccorse Lorenzo. La sua auto fu vista, la mattina dopo, alle 8, da un passante che dette l’allarme. Il personale del 118 e i vigili del fuoco si calarono con le corde, assicurate dai pompieri, per raggiungere la vettura e il ragazzo, ma per lui non ci fu niente da fare. La morte di Lorenzo, che si era diplomato al liceo artistico Petrocchi di Pistoia ed era un grandissimo appassionato di fumetti, provocò un grande dolore in tutti gli ambienti in cui era conosciuto e il sindaco di Montecatini, Beppe Bellandi, manifestò la sua vicinanza alla famiglia.

Dopo la sua morte la Procura della Repubblica aveva aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. Al termine degli accertamenti, la Procura aveva chiesto l’archiviazione. Richiesta che è stata discussa giovedì mattina davanti al giudice per le indagini preliminari Luca Gaspari e alla quale si è tenacemente opposta la mamma di Lorenzo, Stefania Sansoni, rappresentata dall’avvocato Claudio del Rosso del foro di Pistoia e che ha presentato nuovi atti: una memoria e una consulenza di parte, realizzata dall’ingegnere civile Fabrizio Fabbri.

Con questi due nuovi elementi si arriva a un punto nodale su questa tragedia e cioè che, se ci fosse stato un guard rail, Lorenzo si sarebbe potuto salvare. Il giudice ha quindi ritenuto che si debba procedere alla identificazione di chi avrebbe dovuto provvedere sia alla segnaletica che alla messa in sicurezza di quel tratto di strada, e ha quindi disposto che la Procura svolga nuove indagini, indicando tre mesi di tempo.