Le bollette del saldo della Tari, la tassa sui rifiuti, sono arrivate in ritardo. I contribuenti montalesi le hanno ricevute o il giorno stesso della scadenza, fissata al 31 gennaio, o anche nei giorni successivi. Il Comune ha avvertito in una nota pubblicata sul suo sito web ufficiale che, dato il ritardo nell’invio, il termine del pagamento è spostato rispetto a quello originariamente previsto. Si può pagare entro venti giorni dal ricevimento dell’avviso senza penali e interessi. E’ l’effetto secondario di un errore commesso dal Comune che ha determinato la necessità di bloccare gli avvisi del saldo, che erano già pronti a dicembre, e rifarli completamente. L’errore consiste in una mancata pubblicazione della delibera di consiglio con gli aumenti della Tari del 2022 nel sito ufficiale del ministero dell’economia e delle finanze. La mancata pubblicazione determina per la legge la non validità degli aumenti. Gli uffici comunali si sono accorti di non aver effettuato la pubblicazione solo il 23 dicembre scorso, mentre la scadenza per l’effettuazione dell’operazione era il 30 ottobre e la delibera sugli aumenti della Tari era del febbraio 2022. La segnalazione dell’assenza della delibera nel portale del Mef è stata fatta dai consiglieri del centrodestra. Gli uffici comunali si sono allora attivati, in collaborazione con Alia, per rivedere la fattura sul saldo della Tari applicando le tariffe dell’anno precedente, cioè senza gli aumenti previsti per il 2022. L’eliminazione degli aumenti dalle fatture ha garantito la piena legittimità delle fatture ed evitato che ci potessero essere dei ricorsi nel caso fossero partite le fatture non corrette. I contribuenti quindi pagheranno la Tari con le tariffe vecchie, quelle del 2021, e senza gli aumenti. Per il Comune c’è un mancato introito di 124mila euro che però, secondo quanto riferito dall’assessore alle finanze Emanuele Logli, verrà riassorbito pressochè totalmente con le somme che si prevede di ricavare dall’opera di recupero dell’evasione della Tari relativa alle annualità precedenti. Giacomo Bini