Montagna e collina senza medico Tomasi: "Servizio irrinunciabile"

La consigliera regionale Fratoni: "Continuer a seguire la vicenda"

"Privare la montagna e la collina del medico di famiglia significa privare i residenti di questi luoghi del diritto alla salute e di un servizio essenziale e irrinunciabile. Assegnare a chi vive a Cireglio, Le Piastre, Pracchia e Orsigna un medico di medicina generale che ha l’ambulatorio altrove nella piana, significa di fatto togliere il servizio agli abitanti della montagna. Pensiamo a esempio agli anziani che vivono nelle frazioni montane: credere che possano percorrere chilometri per una ricetta o una visita è una prospettiva del tutto irreale. Quello che sta accadendo è preoccupante e saremo ancora una volta in prima linea, così come due anni fa, per chiedere a chi di dovere di trovare una soluzione al problema".

Così scrive il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, sulla vicenda dei 1.400 pazienti che da fine mese resteranno senza medico di famiglia dopo l’annuncio di dimissioni dell’attuale dottore. Il sindaco ha già contattato l’Azienda Usl Toscana Centro chiedendo un intervento. "L’azienda sanitaria – continua il sindaco – ci ha informato che è in corso un bando per l’assunzione di altri cinque medici di medicina generale nell’ambito di Pistoia". Tre di questi cinque posti avranno dei vincoli territoriali. "Non possiamo sapere adesso se andrà o meno a buon fine, ma anche se dovesse andare a segno, il medico non prenderebbe servizio prima di primavera. Dunque ci sarebbe comunque da risolvere la questione in via temporanea. La situazione è preoccupante perché nelle procedure previste non si tiene conto dei bisogni di territori come quelli montani e periferici. Abbiamo chiesto all’Azienda anche soluzioni transitorie in attesa dell’esito del bando".

Sul caso interviene anche la consigliera regionale del Pd Federica Fraroni: "La comunicazione del dottor Simone Iadevaia giunge improvvisa, ma non inaspettata. Sapevamo fin dall’inizio che si trattava di una soluzione provvisoria poiché, per una sua stabilizzazione, il medico avrebbe dovuto scegliere e conseguire la formazione prevista per la medicina territoriale.

"Appena appresa la notizia – scrive ancora Fratoni – mi sono relazionata con il dottor Mannelli, e ho preso atto che la Asl ha subito attivato tutte le procedure per una sostituzione tempestiva. La copertura del posto passa dalla volontà del candidato di dedicarsi a quel territorio. L’attuale rapporto convenzionale, regolato da accordi nazionali, non contempla strumenti particolari, come incentivi per compensare i disagi e le spese dei lunghi spostamenti. Su questo punto, che è già stato posto in una mozione da me proposta e approvata con il voto unanime del Consiglio Regionale nel marzo scorso, l’assessore competente sta lavorando. Continuerò a seguire la vicenda con la Asl, l’Ordine dei medici e le associazioni del territorio confidando in una soluzione positiva. Vorrei infine – conclude Fratoni – appellarmi al senso di responsabilità dei professionisti presenti su Pistoia affinché valutino con oculatezza questa opportunità, visto che si tratta comunque di rispondere a una chiamata che prevede l’uso gratuito di un ambulatorio e una platea di assistiti considerevole".

red. pt.