Mezzo secolo con il bar Nazionale "I valori per affrontare le avversità"

Il segreto della famiglia Vannetti Fini: lavorare sodo senza fare mai il passo più lungo della gamba

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di Gabriele Acerboni

Fare costantemente senza mai voler esagerare e la sicurezza di una famiglia sulla quale poter fare affidamento. E così, candelina dopo candelina, oggi il bar Nazionale ne spegnerà ben 55. Grande festa in piazza Leonardo Da Vinci a Pistoia per il traguardo raggiunto dall’attività della famiglia Vannetti Fini. "Il motore trainante è da sempre mamma Adriana – racconta Alessandra che è la titolare insieme ai fratelli Alessandro e Alberto –. Fu lei circa cinquant’anni fa, quando io avevo quattro anni, che invece di scegliere il mare si trasferì qui a Pistoia, rilevando quello che allora era il Bar di Cino. I primi a iniziare a lavorare con lei sono stati i miei fratelli, e poi sono arrivata anch’io. Nonostante il diploma magistrale, decisi di venire a lavorare qui, con la mia famiglia".

Per tanti anni un altro grande aiuto lo ha dato anche Tullio, all’epoca compagno della madre, che una volta raggiunta la pensione da capo macchinista alle ferrovie, si unì all’attività della famiglia. Storicamente il Bar Nazionale aveva i biliardi, e grandi sfide hanno animato la sua sala con campioni come lo Scuro. Poi cambiò aspetto divenendo per colazioni e pranzi veloci. Nel 2016 la vera rivoluzione, non soltanto di arredamento, ma soprattutto etica: Alessandra, supportata dai suoi fratelli, scelse di abolire le slot machine in favore dei libri. "Dalla chiusura e pericolosità legata alle slot decisi di creare apertura – ha spiegato la titolare –, dedicando la sala alla condivisione di storie e di cultura. Lo scambia libro, le presentazioni che ho organizzato prima del covid, hanno riscontrato successo e piacere, conto piano piano di ripartire".

Una famiglia, quella del bar Nazionale, che al netto delle normali e possibili contrapposizioni ha trovato nel proprio legame interno la forza di andare avanti per tutti questi anni. "Forse visto il periodo storico non andremo incontro a cose molto piacevoli, ma certo è che il nostro appoggiarsi, sorreggersi, ci ha permesso di arrivare fino ad oggi così. Con la felicità di fare questo lavoro dinamico che ci piace, anche se stancante visti i ritmi che teniamo... però sempre con responsabilità e spirito di sacrificio per dare al cliente anche un senso di fiducia", ha precisato Alessandra, che pensa anche che un altro possibile ingrediente negli anni sia stato lavorare secondo le loro possibilità al meglio di quello che hanno potuto, senza aver mai voluto fare il passo più lungo della gamba, non escludendo la possibilità di reinventarsi.

"Ho sempre visto mia madre come esempio di vita, una guida. In questi 55 anni ci ha insegnato tempi, rispetto e modi. A tirarsi su le maniche. E che non è sempre tutto e subito – racconta Alessandra –. Abbiamo passato i momenti terribili della pandemia stringendo i denti e contando sulle forze della nostra famiglia. Il sacrificio di sempre, la programmazione e il viaggiare lungo una linea retta, ci hanno permesso di affrontarla. Certo anche in questo momento si naviga a vista considerando i rincari, ma tempo fa con un po’ di lungimiranza abbiamo scelto di bloccare i costi per l’energia. Cosa che almeno finora ci ha permesso di respirare. Si spera che camminando, magari anche piano, ma con un passo sano si riesca a continuare il cammino".