Truffa, a processo il medico no vax, già ai domiciliari dallo scorso 31 dicembre

Calvani sceglie il rito alternativo. Asl e Stato le parti lese. Si preparano anche Ordine dei Medici e Comune, sequestrati i green pass falsi. I pazienti provenivano da Pistoia, Lucca, Firenze, Prato e Pisa

L’avvocato Stefano Panconesi a sinistra e il medico Federico Calvani

L’avvocato Stefano Panconesi a sinistra e il medico Federico Calvani

Pistoia, 23 marzo 2022 - La Procura di Pistoia ha notificato un decreto di citazione diretta a giudizio per il dottor Federico Calvani, il medico no vax, 67 anni, che operava negli ambulatori della montagna pistoiese, a Marliana, Maresca e Abetone, e che è finito agli arresti domiciliari dallo scorso 31 dicembre, con l’accusa di aver messo in piedi e gestito un vasto giro per il rilascio di green pass fasulli a pazienti provenienti da Pistoia, Lucca, Firenze, Prato e Pisa. Nel decreto compaiono come parti lese l’Asl e lo Stato Italiano, per il danno ricevuto: il medico, infatti, è accusato di falso ideologico, per aver inserito una attestazione falsa sul sistema informatico sanitario regionale dei pazienti, ma anche di peculato, per aver disperso le dosi di vaccino ricevute dal’Asl, e infine di truffa ai danni dello Stato, per aver percepito nei mesi gli indennizzi spettanti per ogni dose di vaccino falsamente somministrata. Nei mesi scorsi anche l’Ordine dei Medici di Pistoia e il Comune di San Marcello avevano annuciato di volersi costituire parti civili.

Sceglierà il rito alternativo, ovvero di patteggiare la pena, o il giudizio abbreviato. In ogni caso il dottor Federico Calvani, che è difeso dall’avvocato Stefano Panconesi dei Pistoia, non affronterà il dibattimento. Centinaia i clienti del dottore che in questi mesi, almeno da luglio a dicembre, avrebbero bussato alla porta del suo ambulatorio per ottenere il rilascio del green pass, certi di non doversi sottoporre ad alcuna vaccinazione.

Il medico, convinto sostenitore della inefficacia del vaccino, infatti, avrebbe rilasciato le false attestazioni senza richiedere ai pazienti nessun compenso aggiuntivo. Una missione la sua, come ha sempre spiegato, che metteva in conto anche la possibilità di andare contro la legge.

"L’ho fatto per i pazienti- ha sempre affermato –, perché voi non immaginate nemmeno la sofferenza che c’è intorno a questo obbligo vaccinale. L’ho fatto per coscienza, perché io vado d’accordo con la mia coscienza". Intanto, sarebbero centinaia i pazienti coinvolti nel giro delle false vaccinazioni. Per diciannove di questi, quelli che sono stati intercettati dalle telecamere piazzate negli ambulatori del dottore, la Procura ha disposto il sequestro dei green pass fasulli e dunque le credenziali delle loro certificazioni verdi non sono più valide.

Le indagini, lo ricordiamo, erano scattate dopo che la mamma di un ragazzo insospettita e preoccupata per il rischio di contagio del figlio, non coperto da vaccino, si era recata dai carabinieri di Prato. Erano seguiti gli accertamenti anche con i Nas di Firenze, sotto la direzione della Procura di Pistoia, con il procuratore capo Tommaso Coletta e i sostituti Linda Gambassi e Luisa Serranti. Il dottor Calvani si è sempre mostrato collaborativo con i magistrati e aiutando la procura anche nella ricostruzione delle posizioni dei pazienti, ma non ha mai rinnegato la sua condotta: "L’ho fatto pensando al bene dei pazienti".