Sanità non-Covid, arriva il servizio di consulenza gratuita sul web

Referti da interpretare, esami da effettuare, medicinali da richiedere: un gruppo di professionisti sempre più in crescita aderisce a "Medicina solidale" cercando di offrire sostegno ai pazienti

Il dottor Alessandro Lanzani, ideatore della Medicina solidale

Il dottor Alessandro Lanzani, ideatore della Medicina solidale

Pistoia, 28 dicembre 2020 - Pistoia-Milano – o Perugia, o Napoli, o Bolzano poco importa – mai così vicine. Ed è così che in un sistema sanitario profondamente affaticato per la super prova di carico da Covid-19, quasi impossibilitato ad occuparsi di tutto ciò che Covid non è, arriva uno spiraglio: si chiama “Medicina solidale”, servizio di consulenza medica on-line gratuito gestito da professionisti della salute rivolto a tutti. La sede fisica è solo quella “dell’idea” - Milano, la città da cui proviene il dottor Alessandro Lanzani promotore del progetto - ma la sede reale è invece l’Italia intera, da ovunque cioè ci sia la possibilità di alzare il telefono e fare una chiamata. L’iter è questo: si effettua un primo accesso via mail ([email protected]) o cellulare (351.6955152), si presenta il proprio caso inviando a supporto tutto il materiale utile a produrre una diagnosi o comunque a indirizzare il paziente, si effettua se necessario una videochiamata e si riceve, laddove utile, la ricetta per poter acquistare un farmaco o prenotare un ulteriore approfondimento diagnostico.

Medico specialista in ortopedia e medicina sportiva, Lanzani momentaneamente in stand by per l’emergenza da virus in corso vuole rendersi utile sul campo. L’idea arriva in novembre, secondo un concetto di medicina “da ovunque a ovunque”, capace di bypassare l’iter burocratico classico con la forza, intatta, di essere assistiti da medici professionisti specializzati nei rami più disparati. Una opportunità, ritiene Lanzani, necessaria quella offerta da “Medicina solidale” in un tempo in cui più che mai deve essere garantito il diritto alla salute dell’individuo così come sancito dalla nostra Carta all’articolo 32. Da quel novembre il servizio ha ingranato la quinta, con medici che continuano ad aggiungersi alla squadra (attualmente una quarantina) da tutta Italia, alcuni nostri toscani già nel team e contatti e supposte adesioni in arrivo anche da parte dei medici della nostra città.

“C’è in sostanza una sorta di inceppamento nel sistema – spiega Lanzani -: chi ci contatta racconta spesso di non riuscire a raggiungere il proprio medico di famiglia o un determinato specialista, eccessivamente oberati di lavoro causa emergenza Covid. Ma pure i più generici numeri verdi risultano spesso occupati, lasciando i pazienti letteralmente al palo, in situazione di bisogno reale. Al momento il nostro ‘studio’ è un pc, attraverso il quale monitoriamo la nostra pagina Facebook, Medicina solidale, e un cellulare: così smistiamo le tante richieste che ci arrivano ai vari specialisti che le prendono in carico e si mettono in contatto coi pazienti”. Il telefono squilla diverse decine di volte al giorno. Dall’altro capo del filo ci sono prima di tutto persone, spesso divorate dalla preoccupazione per referti di non chiara lettura, bloccati in un iter sanitario incomprensibile, affetti da dolori di ignota natura difficili da sedare, donne in stato interessante il cui percorso in tempo Covid è segnato da una profonda solitudine. Tutti soggetti che, pur avendoci provato più e più volte, non riescono a mettersi in contatto con quei medici che in tempo non emergenziale erano i loro ‘porti sicuri’.

La dottoressa Marina Toschi, ginecologa
La dottoressa Marina Toschi, ginecologa

“La situazione attuale ha depauperato il personale sanitario – ci spiega la dottoressa Marina Toschi, ginecologa umbra nella squadra di Medicina solidale, per quarant’anni in forze in un consultorio perugino –. Ma il quadro generale era già fortemente affaticato in tempi pre-Covid, col risultato che molti servizi sono oggi ridotti all’osso. Ho deciso di aderire a questo progetto perché credo nella salute pubblica, in quella che è indistintamente al servizio di tutti, a prescindere dalle possibilità private di ognuno. È ovvio che la consulenza web non può essere esaustiva al cento per cento, nel senso che non può sostituire in toto la visita in presenza, ma è una validissima risorsa per dare supporto a chi è in difficoltà, filtrare e dividere ciò che è urgente da ciò che non lo è. Cerchiamo insomma di dare conforto a quell’ansia che si genera di fronte a un referto, aiutare a interpretarlo, capire se davvero è opportuno recarsi in ospedale, indirizzare la donna che per la prima volta affronta una gravidanza ed è assalita da mille dubbi. Questa è una sorta di riprova che la telemedicina è un grande strumento, forse non infallibile ma che permette di aggiustare molte cose”.