Stop alle aggressioni, visite 'protette' per i medici di guardia

Un dispositivo consentirà ai camici bianchi di chiamare i vigilantes

Medici (foto di repertorio)

Medici (foto di repertorio)

Pistoia, 12 settembre 2018 - Un piccolo congegno agganciato alla cintura con due pulsanti: uno per registrare quanto viene detto, l’altro per sollecitare l’intervento delle guardie giurate collegate al dispositivo. E’ con questa sorta di «salvavita» che i medici di guardia cercano di difendersi da episodi di violenza sempre più diffusi. A farne le spese, fra i circa venti sanitari che prestano servizio sul territorio per le emergenze, sono soprattutto coloro che lavorano in zone isolate come la montagna. Che nella nostra provincia sono molte.

A differenza dei colleghi del pronto soccorso, che pure lamentano un peggioramento delle condizioni ma che sono comunque più strettamente collegati alle forze dell’ordine, i medici di guardia devono affrontare in solitudine ogni emergenza. Dagli insulti alle aggressioni verbali a quelle fisiche: il problema sembra essere diventato quasi quotidiano. Quasi ogni medico è stato preso a male parole, qualcuno per il bavero del camice, altri si sono presi schiaffi o peggio.

E’ per questo che l’Ordine dei medici di Pistoia ha deciso di dotare i colleghi, individuando inizialmente le situazioni più critiche, dei dispositivi di protezione individuale collegati con un istituto di vigilanza privato in grado a sua volta di allertare le forze dell’ordine. «L’iniziativa – spiega Beppino Montalti, presidente dell’Ordine – è dettata dalla necessità che tali operatori e, soprattutto, operatrici, avvertano meno il loro isolamento e si sentano più in sintonia con i cittadini e con gli altri colleghi, che così facendo tendono a esprimere la loro solidarietà e riconoscenza per chi, nonostante tutto, continua a effettuare un servizio territoriale fondamentale per i cittadini».

Per la prima fase di sperimentazione saranno disponibili fra i cinque e i dieci dispositivi. Mentre il pulsante per allertare le guardie giurate sarà spinto soltanto nei casi di maggiore necessità e pericolo, quello per la registrazione servirà al medico anche per tutelarsi in caso di denunce «facili» da parte di chi sostiene di non avere ricevuto cure e assistenza adeguate. Una situazione tutt’altro che infrequente. Mentre le denunce da parte dei medici per le aggressioni subite sarebbero talmente poche che l’Ordine non dispone nemmeno di dati in merito, quelle degli utenti del servizio sarebbero al contrario piuttosto numerose.

La prima dimostrazione pratica della nuova apparecchiatura, aperta ai medici, si svolgerà mercoledì 26 nella sede dell’Ordine di viale Adua. «Intanto – si dice ancora dall’Ordine professionale – visto che il fenomeno non è certo soltanto pistoiese, ci attendiamo provvedimenti legislativi appropriati che inaspriscano le pene per chi commette certi tipi di violenze e, allo stesso tempo, un’opera di prevenzione. Perchè – si conclude – il fenomeno ha subito un peggioramento negli ultimi anni. Le cronache riportano soltanto i casi più gravi o comunque quelli denunciati, ma ignorano una serie di episodi che si ripetono quotidianamente in molti ambulatori, strutture assistenziali, posti di guardia medica».

s.t.