Mauro Corona intaglia e dona gli scacchi al circolo di Prunetta/VIDEO

Mattinata di festa per l'associazione «Scacchi dinamici» che ha ricevuto in regalo la preziosa scatola: trentadue pezzi unici realizzati a mano che serviranno a far conoscere il gioco degli scacchi ma anche la nostra montagna

Mauro Corona assieme a Luca Marmo

Mauro Corona assieme a Luca Marmo

Prunetta (Pistoia), 17 settembre 2021 - Trentadue pezzi unici intagliati a mano con pazienza e abilità realizzati in pino cembro, inattaccabili dagli insetti e quindi duraturi nel tempo, ma soprattutto di un profumo inebriante, capace di «rendere meno amara la sconfitta». Regalo di alto valore artigiano e affettivo quello consegnato a Prunetta al locale circolo di scacchi, una enorme scatola contenente tutti i pezzi utili al gioco realizzati dal poeta del legno e alpinista Mauro Corona, nome indissolubilmente legato alla montagna italiana, che ha voluto prestare il suo sapere fare alla causa dell’associazione «Scacchi dinamici», realtà dalle grandi ambizioni capitanata da Paolo Andreotti. Il regalo è arrivato a destinazione questa mattina, accolto dall’abbraccio dei soci degli «Scacchi dinamici», una cinquantina, e dai sindaci di San Marcello-Piteglio, Luca Marmo, e Pistoia, Alessandro Tomasi, insieme a Marcello Danti per il Comune di Abetone-Cutigliano, che nonostante la pioggia battente hanno voluto esser presenti a questo particolare momento.

Corona ha personalmente consegnato la scatola a Andreotti, accompagnata da un testamento che indica lo stesso Andreotti come custode unico di questo piccolo tesoro, il quale potrà «farne ciò che vuole, dal bruciarli al venderli, dal regalarli al frantumarli sotto gli scarponi e con le briciole fare un cuscino profumato». «A giocare ho provato, ma mi mangiano sempre, a scacchi come a dama – ha commentato il vulcanico Corona -. Avevo un amico, Ottavio, un genio della dama. Era del 1932. Ce la mettevo tutta con lui, cercavo i trucchi, ma come facevo una mossa lui mi mangiava tre pedine. Allora mi innervosivo, quindi ho rinunciato. Ma non è detto che pian pianino non voglia impadronirmi dei rudimenti degli scacchi. Ammiro chi li gioca». Gli scacchi resteranno dunque all’associazione che si propone anche attraverso questo prestigioso regalo di far conoscere il nome della nostra montagna e le attività dell’associazione stessa in tutta Italia.