«Marino Marini resti a Pistoia»: protesta contro il trasferimento a Firenze

Manifestazione bipartisan davanti al museo che raccoglie le opere del maestro

Manifestazione contro trasferimento Museo Marini

Manifestazione contro trasferimento Museo Marini

Pistoia 23 dicembre 2019 - Sit-in di protesta stamani, 23 dicembre, davanti al Museo Marino Marini di Pistoia, contro il paventato trasferimento delle opere del maestro a Firenze. Oltre un centinaio le persone hanno aderito alla manifestazione 'bipartisan', che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del sindaco Alessandro Tomasi, insieme alla Giunta e ai capigruppo del Consiglio comunale, i consiglieri regionali Massimo Baldi (Iv) e Marco Niccolai (Pd), il senatore Patrizio La Pietra (Fdi), gli ex parlamentari e ex sindaci di Pistoia Vannino Chiti e Lido Scarpetti.

I manifestanti hanno esposto cartelli con scritto 'Giù le mani dal museo Marino Marini', 'Marino Marini è Pistoia'. "Questo è un museo sul quale l'amministrazione pubblica ha investito molte risorse, in termini economici, ma anche di personale e di collaborazione con le altre istituzioni culturali - ha spiegato il sindaco Tomasi -. Può essere potenziato e noi su questo non ci tiriamo indietro. Al contrario credo che a Firenze questo patrimonio non avrà nessuna forma di valorizzazione ulteriore, quindi la sfida da lanciare è quella, tutti insieme, di valorizzare il maestro". Pieno accordo, anche con le opposizioni, per muoversi anche sotto il profilo legale per impedire il trasferimento delle opere nel capoluogo toscano e tutti d'accordo per una seduta del consiglio comunale da convocare per i prossimi giorni, aperta alla città, al quale invitare anche i rappresentanti della Regione, il sindaco di Firenze e il presidente della Fondazione Marino Marini.

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Sull'ipotesi che il museo Marini di Pistoia possa contare su un cospicuo lascito testamentario che adesso potrebbe allettare i promotori del polo unico dedicato all'artista a Firenze, il sindaco Tomasi, rispondendo ai cronisti, ha detto: "Mi auguro che non sia così, quei soldi credo siano in una foundation all'estero, mi auguro che sia soltanto la volontà su opinioni differenti di valorizzare il maestro. La sfida che noi lanciamo è valorizziamolo, la città c'è, come c'è sempre stata in termini di risorse economiche, di spazi e di professionalità per fare un progetto unico".

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