Manodopera al nero e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, 4 denunciati

Ispezione in una ditta tessile di Quarrata: lavoratori costretti a turni di 12 ore continuate, 7 giorni la settimana, senza mai un giorno di riposo, pagati a cottimo qualche centesimo di euro per ogni capo confezionato. Contravvenzioni amministrative per 143mila euro

Ispezione nella ditta tessile di Quarrata

Ispezione nella ditta tessile di Quarrata

Pistoia, 30 ottobre 2020 - Quattro persone denunciate in stato di libertà e contravvenzioni amministrative per 143mila euro. E' bilancio di un'ispezione interforze compiuta in una ditta tessile di Quarrata (Pistoia), gestita da un cittadino cinese. Due dei denunciati sono il titolare della ditta ed il suo “caporale” e due sono invece stranieri illegalmente presenti sul territorio nazionale utilizzati come operai e per i quali è stata avviata la procedura di espulsione. I primi due sono accusati di aver impiegato manodopera sottoponendo i lavoratori a condizioni di sfruttamento, approfittandosi del loro stato di bisogno: i lavoratori erano costretti a turni di 12 ore continuate, 7 giorni la settimana, senza mai un giorno di riposo, pagati a cottimo qualche centesimo di euro per ogni capo confezionato. All'ispezione, avvenuta nell’ambito di un'attività d’indagine finalizzata al contrasto dell’illecita gestione dei rifiuti industriali, hanno partecipato il nucleo investigativo carabinieri, in stretta sinergia con il personale ispettivo Asl, il comando provinciale dei vigili del fuoco, la polizia municipale di quarrata, la locale stazione carabinieri ed il supporto specialistico del nucleo carabinieri Ispettorato del lavoro. Alla ditta, che produce tute del tipo utilizzato dalle forze dell’ordine e dai sanitari nelle procedure anti covid, è stata imposta la sospensione delle attività produttive oltre le violazioni per lo sfruttamento della manodopera in nero (15 lavoratori in nero su 16, cioè oltre il 93% dei lavoratori presenti) e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Contestata anche la violazione delle normative antinfortunistiche in quanto le uscite di emergenza erano chiuse a chiave ed era bloccato l’accesso diretto ai sistemi antincendio, che sono risultati anche non revisionati da oltre 18 mesi. Sono in corso ulteriori accertamenti per la verifica del rispetto delle normative igieniche, antincendio e urbanistico-edilizie sul capannone sede dell’azienda e che ospitava tutti gli immigrati addetti alla produzione.Le contravvenzioni amministrative elevate a carico della ditta ammontano attualmente a oltre 143.000 euro suscettibili di ulteriori aumenti all’esito delle verifiche suddette.