Lotta a insetti e infestanti con metodi green

Trappole nei piazzali di carico e "confusione sessuale" anti tignola: Innocenti e Mangoni e Vannucci sperimentano alternative alla chimica

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L’impiego di trappole posizionate nei piazzali di carico per il rilevamento tempestivo di insetti come sistema di autocontrollo nei vivai pistoiesi e il metodo della "confusione sessuale" contro la tignola orientale del pesco, che ha consentito di ridurre da sette a uno i trattamenti chimici per evitarne i danni. Sono due esempi delle varie sperimentazioni e dei risultati del progetto portato avanti dal gruppo operativo Autofitoviv, finanziato dalla Regione Toscana, che ha visto come capofila l’Associazione vivaisti italiani, sulle "Buone pratiche per l’autocontrollo e la gestione fitosanitaria sostenibile nel vivaismo ornamentale", presentati nel corso di un convegno all’Accademia dei Georgofili di Firenze. Nell’ambito del progetto sono stati sperimentati, sotto la guida di ricercatori di Cnr, Crea e università di Firenze e di Pisa, nei vivai di due aziende leader del distretto vivaistico di Pistoia – Vannucci Piante e Innocenti e Mangoni Piante – alcuni innovativi metodi di autocontrollo fitosanitario per identificare tempestivamente organismi nocivi e le più aggiornate strategie di difesa fitosanitaria alternative all’uso di prodotti chimici di sintesi. Il progetto prevedeva tra l’altro due corsi di formazione tecnici e uno di comunicazione, oltre ad alcune visite nelle aziende coinvolte nella sperimentazione, per fare conoscere ad altri vivaisti le tecniche e i metodi applicati. Spiragli sono emersi anche per la lotta alle piante infestanti nelle coltivazioni in pieno campo tramite colture di copertura fra i filari, analoghe a quelle spesso adottate in olivicoltura e viticoltura, senza l’utilizzo di erbicidi come il glifosato. L’intero progetto, infatti, come ha ricordato Emilio Resta, responsabile scientifico di Autofitoviv, aveva due finalità principali: contenere e gestire il problema dell’introduzione inconsapevole di organismi alieni con lo scambio commerciale di materiale vivaistico, e quindi ridurre l’impatto ecologico sull’ecosistema, e proporre metodi alternativi di provata efficacia scientifica alla gestione fitosanitaria dei vivai. "Il percorso avviato con Autofitoviv – commenta il presidente dell’Associazione vivaisti italiani, Luca Magazzini – è molto importante dal punto di vista tecnico e le sperimentazioni e le soluzioni che sono emerse avranno modo di essere affinate e riproposte all’interno delle aziende, ma non è una cosa che si possa fare dall’oggi al domani. C’è bisogno di riflettere sui metodi, ottimizzarli, farli stare in piedi sia dal punto di vista dei risultati che della sostenibilità economica. Quindi un giudizio positivo, ma c’è bisogno di un ulteriore percorso di verifica e ottimizzazione nel quotidiano aziendale".

Al convegno ha preso parte anche il professor Francesco Ferrini, presidente del Distretto vivaistico-ornamentale di Pistoia, che ha evidenziato l’importanza dei progetti illustrati, perché "se l’imprenditoria è supportata dal sistema pubblico e dalla ricerca – ha sottolineato – allora diventa davvero vincente".

Patrizio Ceccarelli