L’ultima affascinante creazione mozartiana, rimasta incompiuta sul letto di morte, è da sempre circondata da un alone di mistero e di inquietudine. Leonore, guidata dal suo direttore Daniele Giorgi, interpreta il Requiem K. 626 sabato 4 febbraio prossimo al Teatro Manzoni (ore 21) nel terzo appuntamento della 18^ stagione sinfonica, e dedica il concerto a Luca Iozzelli, che tra le tante e importanti iniziative intraprese durante la sua presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, considerava la compagine ed il progetto ad essa legato uno dei traguardi più prestigiosi e brillanti. Accanto all’orchestra, insieme ai quattro solisti - il soprano Giulia Bolcato, il mezzosoprano Marie Henriette Reinhold, il tenore Sijabonga Maqungo ed il baritono Sergio Foresti - sarà il coro Filarmonico "Ruggero Maghini" di Torino, prestigiosa formazione dal repertorio vastissimo, diretta da Claudio Chiavazza. In "Amadeus", il pluripremiato film di Milos Forman, un misterioso committente bussa con insistenza alla porta di Mozart, oppresso dalle difficoltà economiche e dalla malattia, per sollecitare la partitura del Requiem. Nella realtà dei fatti non si trattò di Antonio Salieri, ma del ricco e colto Conte Walsegg, che in memoria della moglie defunta intendeva arrogarsi la paternità dell’opera. Mozart riuscì a portare a compimento solo l’Introito, il Kyrie e parte del Dies Irae, che si interrompe a meta del Lacrimosa, ma lasciò degli appunti con cui le parti mancanti potevano essere sviluppate. Il lavoro fu dunque completato dagli allievi, in particolare da Franz Xaver Süssmayr, così che la vedova poté consegnare il manoscritto al conte e riceverne il compenso stabilito.  Il capolavoro mozartiano sarà preceduto da un breve ma significativo preludio: la "Piccola Messa Italiana" di Nicola Campogrande, scritta nel 2013 su commissione dell’Università per la Musica Sacra di Rothenburg Tübingen e per la prima volta eseguita in Italia. Piccola perché concisa (dura solo dieci minuti), ma fluida e varia nel suo dipanarsi intorno all’ordinario classico del rito romano (Kyrie, Gloria, Sanctus, Agnus Dei), salvo l’esclusione del Credo: una scelta che per l’autore rappresenta un atto di laicità. Campogrande (Torino, 1969) è considerato uno dei compositori più interessanti della sua generazione. Le sue opere sono incise su 35 cd monografici e collettivi e vengono eseguite nelle sale più prestigiose di tutto il mondo, dal Teatro alla Scala alla Philharmonie di Parigi, dalla Wigmore Hall di Londra al Maggio Musicale Fiorentino, da Pechino a Melbourne, da Mosca a Minneapolis. Dal 1998 Campogrande conduce trasmissioni culturali per Rai Radio3 e per il canale televisivo Classica Sky HD; dal 2016 è direttore artistico del festival MITO – Settembre Musica. È stato per dieci anni critico musicale del quotidiano La Repubblica; scrive di musica sul Corriere della Sera nelle pagine de "La Lettura". Info: Biglietteria Teatro Manzoni 0573 991609 – 27112; www.teatridipistoia.it  Chiara Caselli

Cronaca

L’ultima affascinante creazione mozartiana, rimasta incompiuta sul letto di morte, è da sempre circondata da un alone di mistero e di inquietudine. Leonore, guidata dal suo direttore Daniele Giorgi, interpreta il Requiem K. 626 sabato 4 febbraio prossimo al Teatro Manzoni (ore 21) nel terzo appuntamento della 18^ stagione sinfonica, e dedica il concerto a Luca Iozzelli, che tra le tante e importanti iniziative intraprese durante la sua presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, considerava la compagine ed il progetto ad essa legato uno dei traguardi più prestigiosi e brillanti. Accanto all’orchestra, insieme ai quattro solisti - il soprano Giulia Bolcato, il mezzosoprano Marie Henriette Reinhold, il tenore Sijabonga Maqungo ed il baritono Sergio Foresti - sarà il coro Filarmonico "Ruggero Maghini" di Torino, prestigiosa formazione dal repertorio vastissimo, diretta da Claudio Chiavazza. In "Amadeus", il pluripremiato film di Milos Forman, un misterioso committente bussa con insistenza alla porta di Mozart, oppresso dalle difficoltà economiche e dalla malattia, per sollecitare la partitura del Requiem. Nella realtà dei fatti non si trattò di Antonio Salieri, ma del ricco e colto Conte Walsegg, che in memoria della moglie defunta intendeva arrogarsi la paternità dell’opera. Mozart riuscì a portare a compimento solo l’Introito, il Kyrie e parte del Dies Irae, che si interrompe a meta del Lacrimosa, ma lasciò degli appunti con cui le parti mancanti potevano essere sviluppate. Il lavoro fu dunque completato dagli allievi, in particolare da Franz Xaver Süssmayr, così che la vedova poté consegnare il manoscritto al conte e riceverne il compenso stabilito.
 Il capolavoro mozartiano sarà preceduto da un breve ma significativo preludio: la "Piccola Messa Italiana" di Nicola Campogrande, scritta nel 2013 su commissione dell’Università per la Musica Sacra di Rothenburg Tübingen e per la prima volta eseguita in Italia. Piccola perché concisa (dura solo dieci minuti), ma fluida e varia nel suo dipanarsi intorno all’ordinario classico del rito romano (Kyrie, Gloria, Sanctus, Agnus Dei), salvo l’esclusione del Credo: una scelta che per l’autore rappresenta un atto di laicità. Campogrande (Torino, 1969) è considerato uno dei compositori più interessanti della sua generazione. Le sue opere sono incise su 35 cd monografici e collettivi e vengono eseguite nelle sale più prestigiose di tutto il mondo, dal Teatro alla Scala alla Philharmonie di Parigi, dalla Wigmore Hall di Londra al Maggio Musicale Fiorentino, da Pechino a Melbourne, da Mosca a Minneapolis. Dal 1998 Campogrande conduce trasmissioni culturali per Rai Radio3 e per il canale televisivo Classica Sky HD; dal 2016 è direttore artistico del festival MITO – Settembre Musica. È stato per dieci anni critico musicale del quotidiano La Repubblica; scrive di musica sul Corriere della Sera nelle pagine de "La Lettura". Info: Biglietteria Teatro Manzoni 0573 991609 – 27112; www.teatridipistoia.it 
Chiara Caselli

L’orchestra Leonore nel Requiem di Mozart    

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L’orchestra Leonore nel Requiem di Mozart

Il concerto, domani sera al teatro Manzoni, sarà preceduto dalla "Piccola Messa Italiana" del compositore Nicola Campogrande

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