La questione logopedista sulla Montagna pistoiese (e non solo) continua a tener banco. Dopo le denunce dei giorni scorsi da diversi cittadini di San Marcello, che si erano visti praticamente cancellati gli appuntamenti nell’ospedale ad alta quota a causa di assenza di personale, e le successive rassicurazioni dall’Asl Toscana Centro, che ha parlato di mantenimento del servizio garantito tramite una sostituzione che prenderà il via da lunedì previo distacco dalla sede di Pistoia, sul tema è intervenuta anche la Cisl. "Una gravidanza sta causando grosse difficoltà all’intero servizio logopedico, specialità che si occupa della ricerca, prevenzione, valutazione e cura delle patologie e dei disturbi della voce, del linguaggio, degli apprendimenti, della comunicazione, della deglutizione e dei disturbi cognitivi ad essi connessi per adulti e minori – tuona in una nota Roberto Rossi, esponente della funzione pubblica Cisl –. Purtroppo questo succede quando gli organici sono ridotti all’osso: non si è fatto il normale turn-over delle assunzioni e negli anni non si sono colte le voci delle professioniste che vi lavorano, grazie alle quali fino ad oggi, pur con molti problemi e lunghe liste di attesa, il servizio era stato sempre garantito". "L’organico delle logopediste di Pistoia parla di sette elementi – aggiunge – suddivise tra due professioniste che trattano gli adulti e cinque assegnate alla Smia (Salute mentale infanzia e adolescenza) dedicate ai minori con un’operatrice che in particolare, ma non solo, si occupava della Montagna Pistoiese. Adesso l’Azienda Sanitaria, dovendo sostituire la collega in maternità, si vede costretta a sottrarre un’unità alla piana pistoiese per cercare di tamponare la situazione. Purtroppo però le ricadute – mette in chiaro Rossi –, in particolare sui piccoli pazienti, rischieranno di esserci, sotto forma di allungamento delle lista d’attesa o magari, speriamo di no, nella sospensione di alcuni trattamenti già in corso. Questi timori nascono dal fatto che già ad oggi, se le nostre notizie sono esatte, a Pistoia per l’inizio del trattamento riabilitativo vero e proprio per l’età evolutiva si va oltre i 10 mesi. Cosa accadrà adesso con un’unità in meno? Ma veramente – s’interroga –non era possibile prevedere questa situazione?". "Questo dato ci dice che già oggi la situazione non è accettabile e domani lo sarà ancora meno. A questo punto chiediamo all’azienda di intervenire prontamente in questo settore strategico, in modo sistemico e definitivo – attacca –, potenziando tutta la provincia di Pistoia in modo che non si ripresentino più simili situazioni. Non basterà quindi sostituire la gravidanza, cosa che non avrebbe dovuto essere neppure richiesta ma fatta automaticamente, bensì occorrerà potenziare l’intero organico al fine di garantire una presa in carico dei pazienti in tempi estremante più rapidi. A nostro giudizio per mettere in sicurezza l’intero settore e tornare ad offrire un servizio che garantisca un risposta credibile ai bisogni del territorio – concude Rossi della Cisl – c’è assolutamente bisogno di tre nuove unità, due che vadano a ricoprire i turnover degli ultimi anni rimasti scoperti e una temporanea in sostituzione della gravidanza". red.pt.