L’esame di maturità tra vaccini e speranze "Pronti alla puntura pensando alla vacanza"

Gli studenti raccontano l’emozione della ’prima prova’ della loro esistenza: "Il virus ha cambiato tutto, ma non ci rovinerà il momento"

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di Francesco Bocchini

Qualcuno scalpita. Per altri invece può essere un’occasione, ma da vivere con moderato entusiasmo. E poi c’è chi ci vede più contro che pro. Ma, in linea di massima, gli studenti pistoiesi di quinta sembrano interessati all’iniziativa, messa in piedi dalla Regione, relativa alla disponibilità di vaccini Pfizer per i maturandi. Un canale preferenziale per chi, dal 16 giugno, dovrà affrontare l’atteso esame, che anche quest’anno non prevederà le canoniche prove scritte, ma un unico colloquio rinforzato della durata di circa un’ora. Prima di confrontarsi con la commissione (composta da professori interni, fatta eccezione per il presidente esterno) e di mandare in archivio il loro percorso di studi alle superiori, gli alunni avranno la possibilità di farsi inoculare la prima dose del vaccino anti Covid.

Da domani sul portale regionale prenotavaccino.sanita.toscana.it verrà aperta una finestra dedicata esclusivamente agli adolescenti, diciannovenni per lo più, che potranno fissare l’appuntamento dal 7 al 13 giugno. In tutta la Toscana sono circa 30mila i giovani potenziali fruitori. I ragazzi, come detto, sembrano gradire l’opportunità, almeno sentendo le testimonianze dei maturandi del liceo artistico Policarpo Petrocchi.

"Cercherò immediatamente di prenotarmi – racconta Filippo Baggiani (nella foto in alto a destra) –. La reputo una chance importante per sentirsi più sicuri in generale e di conseguenza anche per l’esame. Non si può negare che la situazione sanitaria non abbia condizionato questo nostro ultimo anno di liceo". Più che per il "maxi orale" in sé, c’è chi come Gemma Tormentoni vede nel vaccino un’occasione in ottica del viaggio di maturità: un altro obiettivo molto ambito e atteso che fa parte di quella che può essere considerata la prima vera esperienza per entrare nel mondo degli adulti. "Insieme alle mie amiche abbiamo già fissato di andare a Corfù. Senza la prima dose del vaccino servirebbe un tampone negativo prima della partenza per poterci spostare fuori dai confini nazionali. Invece, sottoponendoci già la prossima settimana al vaccino, ci verrà riconosciuto il Green Pass europeo e non occorrerà testarci. È senz’altro un bel vantaggio, sia per quanto riguarda il viaggio, sia per la vita di tutti i giorni". C’è però chi, come Stefano Bettarini, vuole aspettare di aver già sostenuto la maturità prima di vaccinarsi. "Il motivo è presto detto: la prima dose sarebbe troppo a ridosso dell’esame. Non voglio rischiare di accusare degli effetti indesiderati o comunque di non essere al 100 per cento per il giorno della prova. Inoltre, c’è anche da tenere in considerazione l’aspetto logistico. Se un ragazzo pistoiese dovesse essere indirizzato in un hub distante da casa, rischierebbe di perdere almeno mezza giornata. E nella settimana pre esame non è proprio il massimo".

A proposito del "maxi orale", i ragazzi non appaiono particolarmente preoccupati. "Se ci fossero stati gli scritti, probabilmente lo sarei stata di più – afferma Giada Volpe (nella foto piccola in alto)–. Ciò che ci ha causato parecchio stress è stato l’elaborato, che abbiamo dovuto consegnare entro il 31 maggio e che rappresenterà il punto di partenza del nostro esame". Sulla stessa falsariga le parole di Petra Ancillotti Bisacci. "Per adesso non sento troppa ansia, anche se è vero che i professori ci stanno tuttora sottoponendo a interrogazioni e verifiche, e che la nostra preparazione è stata piuttosto frettolosa, a causa del programma stravolto dalla pandemia. Al voto ci tengo, ma è più forte il desiderio di concludere questo capitolo della mia vita".

Fotoservizio a cura di Gabriele Acerboni (AcerboniFotoCastellani).