"Siamo soddisfatti perché si è finalmente sbloccata una situazione particolarmente difficile, grazie all’impegno degli uffici comunali. I nuovi lavori dovrebbero a questo punto partire dopo la Fiera". Parola dell’assessore ai lavori pubblici Alessio Gargini, che ha così fatto il punto sullo stato d’avanzamento dell’operazione che porterà alla demolizione del tratto tombato del Fosso di Casale (lungo via san Biagio) e agli adeguamenti arginali del tratto a valle. Un’opera di importo superiore al milione di euro, da realizzare tramite un finanziamento della Regione, con il via libera al subappalto arrivato pochi giorni fa. L’annuncio del contributo di Regione Toscana risale alle prime settimane del 2020 e il lavoro si pone l’obiettivo di scongiurare il rischio di allagamento dell’abitato a seguito di precipitazioni particolarmente abbondanti, come avvenuto nel dicembre del 2019 a Casalguidi. Ma anche a causa dello scoppio della pandemia e del conseguente aumento del costo delle materie prime, il cantiere ha stentato a decollare.
Lo stesso Gargini, rispondendo qualche mese fa in consiglio comunale, ha ricordato poi le difficoltà denunciate dall’unica impresa edile che aveva partecipato alla gara, facendo presente come i ritardi rispetto alla tabella di marcia e i rincari non dipendessero dal Comune. La soluzione è quindi stata trovata subappaltando parte del lavoro ad una seconda ditta, in modo da poter portare a termine il cantiere. E gli operai dovrebbero quindi rimettersi al lavoro nella seconda metà di settembre.
"Una soluzione che dovrebbe peraltro consentire un contenimento ulteriore dei costi – ha concluso Gargini – e sarà un intervento delicato, visto che si svolgerà all’interno del paese. La situazione è però sotto controllo".
Giovanni Fiorentino