L’agguato dopo il compleanno. Forse un legame con i ricordi

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Nella villetta bifamiliare dove l’ex moglie di Massimiliano Matteoni vive da sempre, nell’appartamento al piano di sopra a suo fratello, ieri sera c’era qualcuno. Le uniche luci accese provenivano da una finestra dell’abitazione, dove l’ex moglie vive ancora con Simone e il fratello minore, mentre la loro sorella ha trovato sistemazione da tempo all’estero. Una famiglia chiusa nel dolore: al suono del campanello qualcuno si affaccia a un vetro, e al primo approccio come prevedibile, la signora non ne vuol sapere e senza proferir parola richiude subito la finestra.

Intanto in paese a Buggiano tutti ricordano Massimiliano e conoscono perfettamente la famiglia della ex moglie. Un nucleo e un cognome storico di Borgo a Buggiano, che il sindaco stesso, Daniele Bettarini, conosce da una vita. "Sì, conoscevo sia la vittima – ha detto il primo cittadino – che l’ex moglie, lei è nata e cresciuta in paese, una famiglia per bene. Sono molto costernato dalla situazione ed esprimo la massima solidarietà alle persone direttamente coinvolte in questo dramma per questi momenti di dolore che il tempo non potrà cancellare". Massimiliano Matteoni e l’ex moglie avevano avuto i loro tre figli molto giovani, la prima, nata nel 1990 si trova adesso all’estero, l’ultimo erano nato nel 2003 e vive ancora a casa con la mamma e poi Simone classe 1993, che proprio lo scorso sabato 10 dicembre aveva compiuto gli anni. Chissà che quella data non abbia innescato i ricordi, alcuni non felici, e che abbia mosso qualcosa nell’animo del ragazzo. Fino al tragico epilogo, che lo ha portato ad aggredire, almeno stando a questa prima ricostruzione, quel padre al quale si dice fosse molto legato, condividendo con lui anche la passione per i motori all’epoca dell’officina che Massimiliano Matteoni aveva in società con il cognato.

Arianna Fisicaro