L’addio all’avvocato Tiengo, aveva 59 anni

Un male implacabile non gli ha lasciato scampo. Il ricordo commosso dei colleghi. Era appassionato di musica, ottimo chitarrista

L’ultima volta che aveva preso parte a un’udienza era stata ai primi di dicembre, un processo per turbativa d’asta in cui difendeva uno degli imputati, poi la malattia che lo aveva colpito, e che gli era stata da poco diagnosticata, non gli ha consentito di andare avanti, di proseguire nella sua professione di avvocato che tanto amava e che conduceva con garbo, pacatezza e grande competenza. Il male è stato implacabile. La notizia della morte, prematura, dell’avvocato Gianfranco Tiengo si è diffusa nella tarda serata di domenica e ha suscitato un dolore profondo che ha attraversato tutto il foro pistoiese. Gianfranco Tiengo viveva a Pescia e aveva lo studio a Montecatini, in corso Matteotti. Era nato a Civitavecchia il 1 maggio del 1963.

Questo il pensiero che gli ha dedicato la Camera Penale di Pistoia, di cui, 25 anni fa, era stato uno dei fondatori. "Gianfranco era conosciuto da tutti come un Collega di grande pregio, appassionato al suo lavoro, sempre corretto, rigoroso e disponibile. Era anche un grande amico, che accoglieva tutti con un sorriso e una parola garbata, amante della buona tavola in compagnia e delle sue chitarre. Il Presidente, il Consiglio Direttivo e tutta la Camera Penale lo ricordano commossi con affetto e gratitudine e si stringono al dolore della sua famiglia".

L’Ordine degli Avvocati di Pistoia così ne ha dato la notizia: "Ci ha lasciati dopo una breve e inesorabile malattia l’avvocato Gianfranco Tiengo. L’Ordine degli Avvocati esprime i propri sentimenti di cordoglio e vicinanza alla famiglia e a tutti coloro che gli hanno voluto bene".

Una delle grandi passioni di Tiengo era la musica. Era un bravissimo chitarrista e a Pescia faceva parte della band “L’araba fenice“. Bello e toccante il ricordo che gli ha dedicato Andrea Pagni che ha condiviso sul profilo dell’amico un video in cui suona: "Eri un uomo dall’intelligenza acuta. E dotato di sensibilità ad altissimo livello. Cercavi la pacatezza perché avevi da tempo capito che nella vita corri corri, ma non arrivi da nessuna parte. Valorizzavi l’amicizia come sacra".

Ed è toccante il ricordo che l’avvocato Azzurra Tatti ha fatto per noi: "Abbiamo condiviso i viaggi dei congressi. Era una persona splendida e coltissima, con un grande amore per la vita. Una persona cara, amabile, capace di trasformare in opportunità anche i piccoli inconvenienti. La malattia lo ha colto in un momento in cui era felice. Ma la vita chiede il conto della felicità". Gianfranco è esposto da ieri nella cappella davanti all’ospedale di Pescia. L’addio è oggi, alle 16, a Pescia, nella chiesa di Santo Stefano. La redazione porge sentite condoglianze alla famiglia.

lucia agati