La storia vera di Santina, che voleva studiare e invece fu ammazzata

"Ti bacio quando torno" nell’ultimo romanzo dell’ex comandante Lo Iacono un tributo contro la violenza sulle donne

Si può morire ammazzate a quindici anni perché si sceglie di voler studiare anziché andare in sposa a uno sconosciuto? "Ti bacio quando torno" è il libro – acquistabile su Amazon –, che Cataldo Lo Iacono e Salvatore Lombardo dedicano alla memoria di Santina Cannella, una ragazza siciliana che negli anni Cinquanta difese a costo della vita il suo diritto di studiare e di scegliere chi amare. Una storia vera che sconvolse la comunità dell’epoca e che ha rischiato di finire nell’oblio. I fatti causarono uno sconvolgimento tale che quasi nessuno, nel piccolo paese siciliano di Marianopoli, parlava più della tragica fine di Santina. Ci sono voluti quasi settant’anni per rendere onore alla memoria di questa ragazza e a farlo sono stati due autori che hanno vissuto la propria infanzia proprio a Marianopoli, paese natale della giovane studentessa.

"Era giusto riportare alla luce la vicenda di Santina – afferma Lo Iacono, ex comandante della municipale di Montale e già autori di altri racconti –, l’affermazione dei suoi sogni e dei suoi desideri per il futuro. Una ragazza nata in un paese piccolo, dove non ci sono altro che le scuole elementari e che prosegue il suo cammino per diventare dottoressa al ginnasio di Caltanissetta". Nell’estate dei suoi 14 anni, Santina torna a Marianopoli per trascorrere le vacanze in famiglia. È qui che incontra un uomo più grande che la corteggia e di cui si innamora. Una breve relazione platonica che la ragazza tronca per concentrarsi sugli studi.

"Ciò diventa motivo per essere perseguitata, molestata, minacciata, sfregiata e infine ammazzata in strada a colpi di pistola all’uscita dalla scuola – spiega Lo Iacono –. L’8 marzo del 1954, giorno già dedicato alla festa della donna, Santina, a quindici anni, paga con la vita la coraggiosa difesa del suo diritto di studiare e di scegliere un giorno chi amare". È Santina stessa a parlare in prima persona nel romanzo scritto da Lo Iacono, mentre la seconda parte, a cura di Salvatore Lombardo, ripercorre l’iter giudiziario. "Ti bacio quando torno" è l’ultima frase che rivolge Santina alla sua amata mamma.

"Ti bacio quando torno" riporta in vita la memoria di una vita spezzata che ha in grembo un messaggio universale, quello delle tante donne che subiscono le conseguenze di una società maschilista. "Lo spirito libero e battagliero di Santina sopravvive dove ci sono ragazze che non si piegano alle offese, alle minacce, alle violenze e si ribellano contro chi, in varie parti del mondo, nega loro il diritto di studiare e, quindi, di entrare nel mondo delle professioni, delle carriere, della politica e dei rapporti sociali liberi – sottolineae conclude Lo Iacono –, sopravvive anche dove ci sono ragazzi che, di fronte alle ingiustizie subite dalle ragazze, anziché girarsi dall’altra parte, combattono insieme a loro per aiutarle a liberarsi dai mostri che vogliono impossessarsi delle loro vite".

Samantha Ferri