La questione dell’acqua tra Costa e il sindaco

Mantenere pubblica la risorsa: ma ci sono soldi a sufficienza per mantenere la rete?

Torna in primo piano la questione legata alla gestione delle acque. Il Comune di Abetone, in virtù della legge che permette ai Comuni al di sotto dei mille abitanti di gestirle direttamente, si era tenuta la gestione diretta mentre quello di Cutigliano, essendo al di sopra, aveva dovuto cederla a Gaia. Dopo la fusione, in base alla normativa vigente, Gaia dovrebbe prendere tutto e, conseguentemente intervenire sulla manutenzione della rete che a quanto pare non è in ottime condizioni, generando così un costo importante per mettere tutto a norma.

Davide Costa, capogruppo de "Il paese che vogliamo" formazione di minoranza consiliare, chiede se è cambiato il quadro normativo o se è subentrato un accordo con Gaia.

Il sindaco Marcello Danti risponde che Arera ha detto che la normativa prevede il passaggio senza deroghe e che in caso di rifiuto la Regione avrebbe commissariato l’acqua. Il Comune si è rivolto agli avvocati, ma la situazione è sfavorevole.

Il sindaco è molto critico e accusa Gaia di usare il cloro in misura eccessiva, senza contare il problema della tariffazione. Gaia non pare intenzionata a forzare il passaggio. Poichè le sorgenti sono in luoghi difficili da raggiungere, c’è il rischio che nessuno vada a vederle e si ricorra in modo massiccio alla clorazione. La minoranza, risponde Costa, è a disposizione per difendere il mantenimento della pubblicità dell’acqua. Altro tema è sapere se il Comune ha risorse sufficienti per manutenere adeguatamente la rete idrica, oppure convenga lasciare a Gaia l’incombenza, consapevoli però dei rischi paventati dal sindaco.

Andrea Nannini