La poetessa pastora Il festival in alta quota

Oggi e domani a Pian degli. Ontani, incontri dedicati alla. figura di Beatrice che ha ispirato. studiosi da tutta Italia e oltre

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Sbarca oggi a Pian degli Ontani, sulla montagna pistoiese, il primo festival letterario dedicato alla ‘poetessa pastora’ Beatrice Bugelli (1803-1885). La due giorni di eventi è curata dal Centro Studi Beatrice, che organizza eventi legati alla sua figura, all’ottava rima e al recupero della storia e delle tradizioni locali. La manifestazione, intitolata "Dimmene un’altra che a questa risponda", ha in programma, oggi alle 16, nella sede dell’associazione, l’inaugurazione del percorso audio e braille e alle ore 18, al Parco Beatrice, le conversazioni con David Riondino, esperto di improvvisazione e ottava rima, accompagnato dalle voci e dalle chitarre di Giuditta Scorcelletti e Maurizio Geri. Scorcelletti e Geri saranno ancora protagonisti di un recital, domani alle 18, in piazza dell’Acerone. In entrambe le giornate, al mattino, sono in programma percorsi di trekking e, al pomeriggio dalle 16 alle 19, saranno in funzione stand con prodotti tipici della montagna pistoiese. Il censimento, la registrazione audio e la conservazione dei testi della produzione poetica di Beatrice Bugelli sono gli obiettivi del "Progetto Beatrice", che si avvale del cofinanziamento per la riqualificazione e valorizzazione del patrimonio culturale della Regione Toscana e del Gal MontagnAppennino.

Nel nome della poetessa pastora è stato costituito, nel 2008, il Parco culturale "Le Parole delle Tradizioni". Beatrice Bugelli, (1803-1885) di Pian degli Ontani, è la più nota poetessa improvvisatrice dell’Appennino tosco-emiliano tra Otto e Novecento. Analfabeta ma dotata di un’innata indole poetica e di grande vena creativa, trascorre la sua vita tra due piccoli villaggi della montagna pistoiese, il Conio del Melo e Pian degli Ontani. Dopo la morte della madre, accompagna, ancora giovanissima, il padre nei suoi duri lavori in Maremma. Il giorno del suo matrimonio improvvisa la sua prima ottava, scatenando entusiasmo e stupore tra gli invitati. Studiosi, letterati, estimatori di poesia e curiosi la invitano ad improvvisare versi in prestigiosi salotti di Firenze, Pistoia e Bologna. Così incontra Niccolò Tommaseo, i letterati Massimo D’Azeglio e Giuseppe Giusti.. I suoi canti approdano fino in Inghilterra grazie alla passione suscitata in John Ruskin dai racconti dell’americana Francesca Alexander, appassionata di canti popolari e amica di Beatrice.