La montagna sorride, ma l’inverno è un rebus

Abetone e Cutigliano hanno vissuto mesi di pienone, San Marcello ha sofferto di più il caldo anche in quota. Da ora si pensa alla neve

Un bilancio di fine stagione tra luci e ombre per il turismo nella montagna pistoiese. Dopo il "boom" durante la fase Covid, quando gli italiani erano impossibilitati a fare viaggi a lungo e medio raggio a causa dei ripetuti lockdown, la situazione in termini di presenze pare essere tornata quella del 2019. Con alcune novità. Su tutte, il gran caldo che ha caratterizzato l’andamento della stagione turistica soprattutto nel mese di luglio anch sull’Appennino. I frequenti record di caldo in pianura sono coincisi con altrettanti record anche nelle zone di bassa montagna, come San Marcello Pistoiese ad esempio. Motivo per cui i turisti, a caccia di temperature più gradevoli, sono stati costretti a salire ancora di quota, arrivando a Cutigliano, Abetone se non più in alto ancora.

"La sensazione – afferma Clio Cinotti, assessore al turismo del comune San Marcello Piteglio – è che il gran caldo ci abbia penalizzato a luglio. Durante il giorno le alte temperature sono arrivate anche nei paesi dei nostri comuni e le attività un po’ ne hanno risentito. Ovviamente anche negli anni precedenti arrivavano giorni particolarmente torridi, ma non con questa frequenza. Le piazze si sono affollate solo in corrispondenza di eventi particolari, specialmente nel mese di agosto, quando anche il caldo si è ridimensionato. Proprio su questo vogliamo riflettere per prepararci ancora meglio per la stagione estiva 2023, ancor più orientata verso eventi organizzati".

Il turismo, insomma, sta cambiando e chiede ancora più eventi rispetto al passato: "Se non ci sono attività – prosegue l’assessore Cinotti –, le persone tendono a cercarle altrove, senza frequentare piazze e spazi comuni così tanto per fare, come veniva fatto in passato. A nostro modo di vedere sarà importante focalizzarsi ancor di più sugli eventi per favorire il turismo e il lavoro per gli esercenti sul territorio".

In generale, comunque, la stagione può dirsi buona. Da indagini dell’amministrazione comunale, il 70% degli esercenti si ritiene soddisfatto degli affari estivi. Un andamento positivo che si riflette sulle occupazioni delle seconde case, tutte prenotate e abitate da luglio fino ad inizio settembre. Il caldo ha spinto i turisti più in alto, si diceva: ad Abetone hanno raccolto i frutti di questo "esodo" verso temperature più vivibili, impossibili da trovare sotto i mille metri. "La stagione è stata più che buona, direi eccezionale – dice Giampiero Danti, amministratore Saf – nonostante i tanti problemi a livello europeo. Siamo contenti, speriamo che il tempo regga anche a settembre così da poter continuare la stagione ancora qualche giorno". Dopo settembre, arriveranno consueti mesi di "morbida" turistica ottobre e novembre. E poi, in men che non si dica, sarà di nuovo il momento di fare la "danza della neve", per permettere ad Abetone e Doganaccia di rifarsi delle disastrose stagioni invernali in lockdown che hanno azzerato il turismo per ben due anni.

Francesco Storai