REDAZIONE PISTOIA

La matematica Sapienza antica ma aperta

Il contributo di Ricci con la traduzione degli Elementi di Euclide allo sviluppo della scienza cinese

La civiltà cinese è più antica di quella greca e di quella romana, i primi documenti matematici risalgono al 1200 a.C. Anche in Cina si utilizzava un abaco per fare le operazioni, il cui nome era Suan Pan. Fin da tempi remoti i cinesi conoscevano e usavano nel calcolo i numeri negativi, rappresentati da bastoncini di colore rosso, mentre i numeri positivi erano rappresentati da bastoncini neri. Le frazioni erano già note: curioso che in esse il denominatore fosse chiamato madre’ e il numeratore ‘figlio’.

I cinesi amavano gli schemi e il primo esempio di quadrato magico che compare nella loro matematica è lo Shu, che una leggenda narra fosse disegnato sul carapace di una tartaruga. La matematica cinese iniziò ad essere influenzata dall’Occidente all’inizio del XVII secolo grazie ad alcuni missionari gesuiti, tra i quali Matteo Ricci, che aveva tradotto gli Elementi di Euclide. La geometria euclidea rappresentò una novità in Cina perché in essa ogni teorema veniva dimostrato e i problemi erano disposti dal più semplice al più complesso. Il successo della dimostrazione fece sì che gli Elementi di Euclide modificassero l’approccio mentale alla geometria di questo popolo.