La mascherina ora è "made in Pistoia"

Presentato il dispositivo curato da Confartigianato in collaborazione con il Ceq: affidabilità, eleganza, territorio in un unico ‘pacchetto’

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"L’Italia riparte". E’ il messaggio scritto sulla mascherina che è stata regalata al prefetto di Pistoia nei giorni scorsi da Confartigianato, che ha sottoscritto con alcune aziende della provincia di Pistoia il protocollo di qualità "Etichetta Toscana – made un Pistoia" per la produzione di mascherine filtranti. Un’operazione, quella condotta in collaborazione con il Centro eccellenza e qualità Ceq di Monsummano Terme – utilizzato soprattutto dalle grandi griffe dell’alta moda e che ha provveduto all’analisi e alla certificazione dei dispositivi di protezione prodotti – che ha puntato tutto sulla qualità e sulla capacità di unione delle aziende pistoiesi in circostanze critiche come l’emergenza sanitaria.

Ieri mattina la presentazione del lavoro svolto in tempi record alla presenza del presidente e vicepresidente di Confartigianato Alessandro Corrieri e Simone Balli, quello della Provincia Luca Marmo e il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, quello di Quarrata Marco Mazzanti, del vicesindaco di Monteacatini Emiliano Corrieri oltre che del presidente della Camera di Commercio Stefano Morandi insieme alla funzionaria della Cciaa di Pistoia Cristina Calamassi e dell’ingegner Giuseppe Gori per il Ceq di Monsummano. "Grazie al progetto di cui siamo partner – ha detto il presidente di Confartigianato Alessandro Corrieri – le aziende del nostro territorio possono continuare a lavorare e mettere in commercio mascherine che sono oltre che dispositivi di protezione anche accessori di abbigliamento, ma con tutte le certificazioni necessarie a renderle sicure".

Gli strumenti di prevenzione della salute sono prodotti solo per il territorio pistoiese da 25 aziende che insieme alle oltre 100 ditte italiane passano dal Ceq di Monsummano per la certificazione di qualità.

"Etichetta Toscana nasce nel 2002 – ha proseguito Simone Balli – per rafforzare il legame della produttività del territorio con il territorio stesso. Il marchio dimostrava che il prodotto tessile era fatto con etica, qualità e sicurezza e ora applichiamo lo stesso metodo alle mascherine. Le aziende del territorio si sono dimostrate così in grado di unirsi per far fronte all’emergenza sanitaria ed economica, cosa non sempre scontata in tempi normali. Oggi commercializziamo prodotti diversificati in base alle esigenze di mercato". Un’operazione cominciata a metà marzo, come ha detto Giuseppe Gori, e condotta in tempi record. Le mascherine si possono trovare nei negozi di Pistoia e del territorio provinciale a un costo di pochi euro superiore a quelli delle chirurgiche.

"Questo progetto – ha concluso il sindaco Tomasi – è riuscito nella triplice funzione di offrire un prodotto sicuro per la salute, grazie alla certificazione di qualità, per l’ambiente, perchè lavabile e riciclabile e reperibile direttamente da aziende del territorio senza importazione".

Arianna Fisicaro