La cultura piange il noto libraio Sergio Salabelle

Sergio Salabelle, 49 anni appena, è morto in pochi giorni, vittima di un male fulminante che non gli ha lasciato scampo. Lunedì funerali.

Sergio Salabelle con la moglia Elena

Sergio Salabelle con la moglia Elena

Pistoia, 12 maggio 20-  Les Bouquinistes sono, a Parigi i venditori di libri usati, rarità e antichità che colorano, pittoreschi, le sponde della Senna. Librerie a cielo aperto, dall’alba al tramonto. Les Bouquinistes è, a Pistoia, la libreria indipendente di Sergio ed Elena. Marito e moglie che dell’amore profondo per i libri e i loro scrittori, per le persone e soprattutto le loro storie, hanno fatto un salotto culturale aperto e uno spazio per incontri e amicizie destinate a durare e a far respirare la mente. Sergio Salabelle, 49 anni appena, è morto in pochi giorni, vittima di un male fulminante che non gli ha lasciato scampo. Oggi la città piange un uomo che le ha saputo dare tanto e lo piangono i poeti e gli scrittori che in quel suo piccolo salotto letterario, nel cuore del centro storico pistoiese, hanno presentato i loro libri e, da lì, hanno spiccato il volo.

Nata pochi anni fa nel centro storico della città, subito la libreria  è divenuta un punto di riferimento per Pistoia e non solo, in quella via dei Cancellieri dove un semplice bandone tirato su, una cassetta delle lettere con un grande cuore azzurro e una lavagnetta col gesso, segnalano che è in corso qualcosa. Un incontro letterario, un laboratorio di scrittura, un momento di condivisione per grandi e piccini, tenuto davanti a quel fondale di libri stretti l’uno accanto all’altro che sembrano sorreggersi per qualche autentica magia. Dentro, il sorriso dolce di Elena, la calma densa di Sergio. La conoscenza e la leggerezza, la passione e l’intelligenza sottile. Un messaggio sulla pagina Facebook della libreria, di pochi giorni fa, dava notizia della chiusura temporanea e oggi, sabato 12 maggio, la sconvolgente notizia. Sergio è spirato in cielo, per una malattia fulminante. Tantissimi i messaggi di stima, cordoglio e affetto che arrivano dal mondo della sua amatissima carta. Lo scrittore Paolo Albani ne ricorda lo spirito di inguaribile cercatore di libri in un aneddoto surreale: «Avevo finalmente trovato online un libro che stavo cercando da tempo, introvabile. Mai mi sarei immaginato che dall’altra parte ci fosse Sergio. Fu costretto a spedirmelo per posta». 

La poetessa Francesca Matteoni ricorda il luogo speciale creato da Sergio e Elena: «Uno spazio in cui ci sentivamo accolti non solo per ragionare di libri o di musica, ma con le nostre fragilità, in una vicinanza umana tanto autentica, quando rara». L’editore Nilo Benedetti gli era legato da un’amicizia di lunga data, intessuta intorno alla comune passione per Truffaut: «Avevamo creato un'associazione temporanea chiamata Effetto Notte e l'iniziativa era intitolata 'Truffaut: un pretesto per parlare di cinema'. Ci tengo a ricordare questo perché Truffaut è stato il nostro regista di riferimento. Non c'è stato modo di riparlare di quell'esperienza. Ma credo che gli avrebbe fatto piacere». 

E ancora Giuseppe Grattacaso, poeta e scrittore: «Sergio ha sempre lavorato per tutti noi che scriviamo e leggiamo con passione, competenza, sensibilità e con quella leggerezza che spesso è necessaria in questo ambito. Les Bouquinistes sono un punto di riferimento anche a livello nazionale. Ho sentito in queste ore Alessandro Fo, Paolo Di Paolo, Matteo Marchesini, Matteo Pelliti, poeti e scrittori che sono diventati amici di Sergio e della libreria. Sono tutti sconvolti e tutti si stringono in un abbraccio ad Elena». 

Sergio Salabelle, col suo fiuto per i giovani talenti, poche settimane fa aveva moderato l’incontro con il giovanissimo scrittore romano Giorgio Biferali, tenuto «a battesimo letterario» proprio qui. Così scrive: «Sergio era una persona buona. Che fosse seduto dietro a quella scrivania, che fosse in piedi a mettere in ordine o a sistemare la lavagnetta fuori poco prima di una presentazione, che fosse a cena o davanti a un amaro, con chiunque, Sergio aveva il coraggio di essere sempre lo stesso. Amava i libri e i libri amavano lui. Insieme a Elena, ha fatto diventare Pistoia uno dei poli culturali più importanti e più belli d’Italia.» 

Per ricordarlo la famiglia chiede una donazione all’Associazione We Love a cui Sergio era legato da profondo affetto. (IBAN: IT94I0800313800000000905718 WE LOVE A.P.O.D.G Assistenza pediatrica oncologica domiciliare gratuita Banca Credito Valdinievole Bcc di Montecatini Terme e Bientina, Filiale sede di Pistoia). 

La camera ardente è allestita alle cappelle del commiato della Misericordia di Pistoia, in via del Can Bianco. I funerali si svolgeranno lunedì 14 maggio alle ore 11 nella chiesa della Vergine, alle porte della città.

 

Riceviamo e pubblichiamo il contributo di un caro amico di Sergio Salabelle,  Francesco Giovannini "Coxca":

"Just kids. Eravamo soltanto due ragazzini quando ci siamo conosciuti, chiaccherate volanti durante la settimana ma un appuntamento fisso a casa di Sergio in via Benedetto Croce, nella sua cameretta piena di libri, dischi, le prime VHS, una libreria dalla struttura povera, funzionale, che esplodeva di vita, di bellezza, di mistero e una finestra dalla quale si vedevano i campi. Una specie di accordo tacito tra noi: niente chiacchere su delusioni sentimentali, amorazzi, piccoli enormi traumi che già ci marchiavano: si scoprono capolavori del cinema, della musica, della letteratura qui, niente vaniloqui da bar! Ma ogni canzone dei Beatles o dei Joy Division, quelle visioni carbonare di Truffaut o di Lynch, qualche riga di Pavese o Manganelli parlavano poi di noi, delle donne, della famiglia, dell'amore. Con il giovanissimo Sergio, spesso serio ma con gli occhi compassionevoli di un fratello maggiore, ho iniziato davvero a sondare la vita in profondità, in verticale, ma con leggerezza (quante risate, quanti sfottò reciproci, quanti concerti con il pass dadaista di "fotografi per Radio X"...) e non mi ha certo stupito che un viaggiatore delle stelle come lui abbia saputo contagiare tante persone con la sua passione coltivata in anni in cui per ascoltare un disco c'era da macinare un bel po' di chilometri e per vederti un film raro ti dovevi organizzare un cineclub. Chissà Sergio, grande Meaulnes, se avevi capito quanto sei stato importante per me, chissà se noi tutti abbiamo davvero capito quanto persone eccezionali come Elena e Sergio siano insostituibili nel nostro tempo meschino, in questa spirale di dolore, morte e volgarità che ci risucchia quotidianamente".

Francesco Giovannini "Coxca"