Al primo interrogatorio si avvalse della facoltà di non rispondere in attesa di conoscere tutti gli atti contenuti nella copia forense del fascicolo investigativo, il secondo era slittato per motivi di salute, al terzo interrogatorio Lara Turelli, comandante della polizia municipale di Agliana (oggi sospesa) ha risposto alle domande dei magistrati nel corso della lunghissima seduta di ieri mattina negli uffici della procura, nel palazzo di giustizia di Pistoia. L’interrogatorio è iniziato poco dopo le nove di ieri mattina e si è concluso poco prima delle due del pomeriggio. La comandante è comparsa davanti ai due magistrati che dirigono le indagini, i sostituti procuratori Leonardo De Gaudio e Luisa Serranti, assistita dai suoi difensori, l’avvocato Pamela Bonaiuti del foro di Prato e Jessica Sicari di Pistoia. La comandante – come ci ha spiegato l’avvocato Bonaiuti – ha sviscerato tutti i reati dei quali è accusata e si è difesa, negando con vigore, e categoricamente, il furto della chiave dell’auto di servizio. Ha chiarito, davanti ai magistrati, molti aspetti che possono consentire agli inquirenti di comprendere l’origine dei fatti che fecero balzare il comando agli onori della cronaca con gli arresti, ai domiciliari, di Lara Turelli e della collega Claudia Vilucchi, per la quale il processo è già in corso e che prosegue oggi, mentre, come si ricorderà, la posizione della Turelli è stata stralciata e riprende da quella che sarà la richiesta di rinvio a giudizio. Lo stralcio è stato l’esito dell’eccezione che Bonaiuti aveva presentato in sede gup e poi affrontata dal collegio dei giudici presieduto da Stefano Billet: la donna era stata interrogata prima che la relazione del consulente tecnico informativo fosse stata depositata. E per questo si era avvalsa. "Abbiamo chiesto altre indagini – ci ha detto l’avvocato Bonaiuti, da noi interpellata –. Molto utile, e determinante per l’intero interrogatorio, è stata la relazione tecnico informatica che avevo chiesto. Non è stato un interrogatorio semplice da sostenere – sottolinea il difensore – e la mia assistita, in alcuni momenti, ha pianto. Ma ha dichiarato la sua estraneità ai fatti, riservandosi di sviluppare altri punti. Abbiamo quindi chiesto – conclude l’avvocato – che siano sentite altre persone e che venga svolta una perizia su tutti i computer dell’amministrazione comunale di Agliana". Turelli e Vilucchi sono accusate di abuso d’ufficio, falso ideologico, minaccia, calunnia, atti persecutori e rivelazioni di atti di ufficio e, la sola Turelli, di furto (avrebbe sottratto le chiavi dell’auto di un’agente), peculato e truffa. La vicenda era emersa con clamore il 9 novembre del 2021. l.a.