Istituto Comprensivo Don Milani di Ponte Buggianese

Dagli esordi, con pellicole come "Nascita di una Nazione", all’arrivo della censura, cartoni animati inclusi

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Con il termine "razzismo" si intende una concezione basata sul presupposto che esistono razze umane biologicamente e storicamente superiori ad altre razze. Ma le razze umane esistono veramente? Questa domanda ha tormentato l’uomo per tutta la sua esistenza, e forse la classe ha trovato la risposta giusta grazie ad una serie di incontri che si sono tenuti nel nostro Istituto nell’ambito del progetto "Razze e razzismo". Le teorie razziste non hanno un fondamento scientifico, anzi, si basano sulle caratteristiche fisiche, sugli aspetti culturali e sui pregiudizi che da tempo sono stati erroneamente attribuiti a "popolazioni estranee", quindi meno conosciute. Un atteggiamento discriminatorio, purtroppo, si può riscontrare in tutte le attività umane, compresa quella dell’intrattenimento, come la storia del cinema. Oggi il rapporto tra censura cinematografica e film è regolamentato e gli spettatori possono guardare un film in completa sicurezza. Tuttavia la nascita del cinema e quella della censura non corrispondono: il cinema è nato nel 1895, mentre la censura nel 1907. Fino a quell’anno, infatti, il cinema mostrava scene estremamente violente o non adatte a giovani ragazzi. A seguito della registrazione di un incontro di boxe (allora illegale negli Stati Uniti) in un bar di Chicago, fu deciso di vietare la proiezione o la vendita di registrazioni raffiguranti tali incontri, creando così l’odierna censura.

Tutti i film prodotti dal cinema americano fino al 1934 furono poi etichettati come film Pre-Code. Ma qual è il nesso tra censura e razzismo? Ebbene, per rispondere a questa domanda dobbiamo risalire al film "Nascita di una Nazione", ricostruzione romanzata di alcuni episodi della guerra di secessione americana, pellicola aspramente contestata fin dai suoi esordi per i suoi contenuti razzisti nei confronti della popolazione afroamericana e il palese sostegno al Ku Klux Klan.

Per porre freno alla situazione che si stava creando, nel 1934 nacque il PCA (Production Code Administration), che rilasciò il famoso Codice Hays, un rigido sistema di censura il quale stabiliva ferree regole morali, alcune delle quali vietavano di produrre film razzisti. Si decise così di censurare moltissime pellicole che secondo il PCA non erano "politicamente corrette". Esempi di personaggi, film o cartoni bloccati a causa dei loro contenuti razzisti, giudicati offensivi per alcuni telespettatori, sono: Mammy Two Shoes di Tom e Jerry; i cartoni animati Looney Tunes, fino a " I racconti dello zio Tom", della Disney Company: l’attore fra l’altro premiato con un Oscar, non ha avuto il permesso di vedere il film durante la première, a causa del colore della sua pelle!