I suoi titoli perdono, 400mila euro in fumo. Assolto il bancario

Cliente ‘brucia’ 400mila euro con gli ‘swap’ e ricorre al giudice. Che dà ragione al venditore: "Rischio chiaro"

L’avvocato Giovanni Renna del foro di Prato

L’avvocato Giovanni Renna del foro di Prato

Pistoia, 21 novembre 2019 - Nel lontano 2007, appena un anno prima della crisi che ha affossato l’economia mondiale, aveva proposto a un facoltoso cliente di acquistare alcuni titoli derivati. L’offerta era andata a buon fine tanto che l’acquirente decise di metterne in portafoglio ben un milione e mezzo. Ma, dopo i ribassi di mercato, il cliente si era sentito truffato, tanto da arrivare a trascinare in Tribunale il dirigente del suo istituto bancario di fiducia. Sono stati necessari anni di attesa, carte bollate e udienze: alla fine il bancario è stato assolto perché il fatto non sussiste.

A raccontare la vicenda è il suo legale, l’avvocato del Foro di Prato Giovanni Renna. "Una società attiva nel settore dei gioielli – racconta – si era rivolta a una filiale del Monte dei Paschi, dove il mio assistito è funzionario, per informarsi sull’acquisto di titoli derivati".

Presentati i vari prodotti possibili, il cliente ha deciso di acquistare dei titoli swap legati all’andamento dei tassi di interesse sul mercato. Un’operazione, dunque, che non poteva garantire il buon fine ma soltanto un alto rendimento in caso di rialzi di mercato. Ma, nemmeno a farlo apposta, il periodo è stato fra i peggiori della storia economica mondiale. Del valore iniziale dei titoli acquistati, pari a un milione e mezzo di euro, era già diminuito di circa 100mila euro fra il 2007 e l’aprile 2009, tanto da spingere le due parti a una rinegoziazione. Il cliente ha però tenuto il titolo in portafoglio fino al 2014, quando il crollo del valore è arrivato a sfiorare i 400mila euro. E’ stato probabilmente in quel momento che, fatti due conti, l’investitore ha deciso di addossare la responsabilità della perdita al funzionario della banca che gli aveva presentato "l’affare".

La denuncia è scattata per truffa aggravata e usura. Da parte sua, la banca ha sempre difeso l’operato del suo dipendente "che – sottolinea l’avvocato – era perfettamente a conoscenza dei rischi che correva con l’operazione legata ai titoli". Anche il Tribunale di Pistoia ha accolto questa posizione assolvendo il bancario. © RIPRODUZIONE RISERVATA [/EMPTYTAG]