A tu per tu con l'artista dei presepi, Franco Melani

I ragazzi della VC della Galilei del Belvedere hanno condotto un'interessante intervista al sarto-stilista che da anni incanta i pistoiesi con i suoi suggestivi presepi

L'artista e stilista Franco Melani

L'artista e stilista Franco Melani

Pistoia, 5 gennaio 2020 - La semplicità e la curiosità che solo i ragazzi sanno e possono avere: è grazie a questi due preziosi passe-partout che i ragazzi della VC scuola primaria Galileo Galilei del Villaggio Belvedere hanno rivelato un inedito Franco Melani, il sarto-stilista da anni protagonista del più suggestivo dei presepi pistoiesi, quello che fino all'anno scorso si trovava nella cripta della Cattedrale e che da quest'anno è invece esposto nella Basilica della Madonna dell'Umiltà. Un capolavoro di abilità artigiana come Melani sa regalare in cui protagonista stavolta è l'elegante pizzo. Incuriositi da tanta bellezza e dalla simpatia e disponibilità di Melani, unita a una voglia di riscoprire il significato vero del Natale, i ragazzi della "Galilei" hanno condotto una vera e propria intervista all'artista, che qui proponiamo integralmente. In che modo realizza i suoi presepi? Quale materiale utilizza di solito? Incontra delle difficoltà? "Di solito, li costruisco utilizzando dei materiali semplici o che non si usano più, oggetti avanzati, cose che vedo, oppure che trovo a casa e che mi dispiace buttar via oppure materiali di scarto che mi danno gli amici. Quest'anno ho utilizzato il pizzo che avevo, il piombo, il legno, la colla a caldo, le noci per fare le teste dei personaggi e la garza bianca per i vestiti. Non trovo difficoltà nel costruire i presepi, mi piace molto lavorare con le mani e non mi costa fatica".

Da piccolo aveva un sogno? Se sì, quale? "Sì, volevo diventare architetto. Purtroppo i miei genitori avevano bisogno che qualcuno li aiutasse nel lavoro dei campi e non ho potuto fare le scuole medie. Quando ero bambino, la mia mamma mi chiese:” Vuoi andare da un sarto per imparare il mestiere?”. Allora, anche se non tanto volentieri, ci andai e ce la misi tutta. Infatti, la mattina mi alzavo presto per andare alla bottega, che distava 5 Km da casa mia, il lattaio mi dava un passaggio e il ritorno lo facevo a piedi. In seguito, ho frequentato una scuola professionale di sartoria".

Lei si aspettava di diventare un uomo che costruisce presepi? "No. Però ho iniziato a farli sin da bambino, da quando avevo otto anni. Avevo costruito un presepe meccanico usando i fili di ferro, era molto bello. Una volta, sempre da ragazzo, per far scorrere l’acqua in un presepe, ho bucato la parete di casa mia e non vi dico che cosa ha fatto mio padre!".

In media, quanto ci vuole a fare un presepe? "Occorrono circa quattro-cinque mesi, mentre per assemblarlo ci vogliono una ventina di giorni".

Le ha insegnato qualcuno a fare presepi? "No, nessuno mi ha insegnato".

Lei ha fatto anche qualcosa di diverso? "No. Faccio il presepe perché mi piace molto la festa del Natale".

Come fa ad avere tanta pazienza? "Non so, ma per me è normale, infatti mi alzo alle 4.30 di mattina, sono volontario della Misericordia di Pistoia e porto i malati a fare varie terapie all’ospedale, poi inizio a lavorare al mio presepe".

Qualcuno la aiuta con il materiale o fa tutto da solo? "I personaggi e gli effetti speciali li creo da solo, mentre per la base dove sistemo i vari elementi e per le rifiniture ho bisogno del falegname e di alcuni amici".

Qual è stata la sua prima opera esposta in una chiesa? "Il presepe fatto con i fusti delle viti, quelle dell’uva, esposto nel 2003 in Cattedrale a Pistoia. All’inizio ha suscitato scalpore, devo dire, era troppo fuori dagli schemi".

Qual è la sua opera preferita tra quelle che ha esposto in pubblico? "Il presepe fatto con la pasta alimentare, la minestra. E’ venuto molto bene".

Ha mai preso spunto da altri artisti? "Per i presepi no, per il mio lavoro di sarto ho preso spunto dal grande stilista di moda Gianfranco Ferré. Ho incontrato molti stilisti famosi, ad esempio Giorgio Armani, potevo diventare uno di loro ma ho messo al primo posto la famiglia".

Artisti si nasce o si diventa? "Secondo me, artisti si nasce: l’arte è un dono della natura ma è un dono che deve essere coltivato".

Quando e come è iniziata la sua carriera da artista? "E’ iniziata in modo spontaneo, ormai sono 68 anni".

Qual è la sua professione? "Sono sarto, generalmente per persone di taglie forti, e poi, dato che vivo in campagna a Valenzatico, nel tempo libero faccio il contadino, tra i filari di viti e in compagnia delle mie galline".

Ha fatto presepi in altre città, oltre a Pistoia? "Soltanto a Quarrata. Mi hanno chiamato anche a Lucca ma non ho accettato per motivi di organizzazione".

Nella sua opera di quest’anno, il presepe di pizzo all’interno della Basilica della Madonna dell’Umiltà, come è riuscito a far sgorgare l’acqua? "E’ tutto azionato da un piccolo motore che riporta l’acqua al punto di partenza, scorre senza sosta. All’inizio ho avuto delle difficoltà, non funzionava. Allora ho recitato una preghiera davanti alla Madonna e tornando vicino al mio presepe, ho trovato una persona che mi ha offerto il suo aiuto: era un idraulico. Dopo il suo intervento, tutto è tornato a posto".

Che sensazione prova quando si dedica all’arte? "Mi sento sempre felice, è bellissimo. Quando ho finito di realizzare un’opera provo una sensazione di gioia".

Come trova l’ispirazione? "E’ il materiale stesso che mi dà lo spunto. Quest’anno mi sono ispirato al pizzo, ne avevo moltissimo e ho pensato così di rivestire le case e i preziosi mantelli dei Re Magi".

Ha un secondo hobby? "Scrivo poesie, ho un libretto su cui annoto le sensazioni che provo, anzi consiglio a voi bambini di fare altrettanto perché poi nel tempo restano dei bei ricordi. Infine, mi diletto di pasticceria".

Suona uno strumento musicale? "Sì, ragazzi, suono la fisarmonica".

Ora passiamo all’ultima domanda: è felice di spiegarci le sue opere? "Non potete immaginare quanto, sì, è stata una bellissima mattinata".

Arrivederci e grazie di questa esperienza, sig. Melani! Il sig. Melani ci ha dato l’impressione di essere un uomo gentile, simpatico, affettuoso e molto creativo, fantastico, con un grande talento, una sorta di Babbo Natale! I ragazzi della 5^ C della Scuola Primaria “G.Galilei” di Villaggio Belvedere, Istituto Comprensivo “Cino-Galilei”.