Ingegnere pistoiese bloccato in Sudafrica

E’ a Durban per lavoro: "Sto bene, qui non si avverte l’emergenza. Ingiustificato il blocco dei voli"

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Un "eccesso di allarmismo" insieme a un "ingiustificato e incomprensibile divieto di viaggiare" che sta bloccando alcuni italiani in Sudafrica, tenuti in scacco della nuova variante Omicron del covid. Parole di Luca Adamo, ingegnere informatico pistoiese al timone della "El Build" al momento a Durban per lavoro. Quella che per lui è meta professionale da anni, oggi improvvisamente diventa massima esposizione al rischio per il propagarsi, come è emerso in questi giorni, di una nuova variante di Sars-CoV-2 ritenuta dall’organizzazione mondiale della sanità "variante di preoccupazione", anche se pare che, seppur più contagiosa delle altre, potrebbe non essere più aggressiva. Ma da Durban, costa est del Sud Africa dove Adamo (che contro il covid è vaccinato con doppia dose) si trova da circa due settimane, tutto appare assai ingigantito.

"Sarei dovuto rientrare in Italia domenica, poi venerdì notte sono arrivate a cascata tutte le cancellazioni aeree – spiega l’ingegnere – L’ambasciata italiana aveva disposto un volo militare di rientro per i cittadini italiani bloccati qua, ma nelle ultime ore è arrivata la cancellazione anche per quello. Dalla situazione che sto vivendo io qui a Durban posso dire che i casi sono più contenuti che in Italia, non siamo in lockdown, nessuno del nostro entourage è malato ed è vero, sì, che solo il 25% degli africani è vaccinato, ma bisogna anche pensare realisticamente che difficilmente quel 75% che non lo è avrà possibilità e mezzi per viaggiare fuori dall’Africa. Quindi perché imporre un travel ban come quello che stiamo subendo?".

Il disciplinare che regola il rientro in Italia dai Paesi inclusi nell’"elenco E", di cui il Sudafrica fa parte, stabilisce la compilazione di una sorta di modello di autodenuncia, la presentazione di un certificato che attesti l’esecuzione di un tampone molecolare negativo nelle 72 ore precedenti l’ingresso nel nostro Paese, un nuovo tampone una volta atterrati su suolo italiano, un successivo isolamento fiduciario di dieci giorni e infine un nuovo test molecolare al termine di questo periodo. Indicazioni che, ovviamente, anche Luca Adamo seguirà, anche se "è assurdo pensare che chiunque potrebbe eludere l’isolamento nella totale e generale indifferenza".

"L’Ambasciata italiana – conclude Adamo – mi ha contattato, mi ha chiesto quali fossero le mie urgenze ed esigenze di rientro in Italia. Io ho una rete di sostegno qui intorno che non mi inserisce nella lista dei prioritari. Qualcosa comunque attorno a noi si sta muovendo, le istituzioni italiane stanno organizzando voli commerciali. Dovrei riuscire a ripartire domenica prossima con un volo Lufthansa".

linda meoni