"Sospinti dallo Spirito per testimoniare a tutti la gioia del Vangelo". Sono parole contenute nella Bolla di indizione del 19° Sinodo della Chiesa pistoiese, firmata dal vescovo Fausto Tardelli e letta ieri sera nella Cattedrale di San Zeno, dove tanti fedeli hanno assistito a questo momento importante per la Chiesa pistoiese. L’attuale Sinodo diocesano si svolgerà in due sessioni, una in questo anno, l’altra nel 2024. "La prima sessione – è scritto nella Bolla – sarà dedicata a discernere le attese di Vangelo presenti nel cuore delle persone e nella società; la seconda avrà l’obiettivo di individuare le risposte e i cambiamenti che lo Spirito Santo ci sollecita a dare alle attese individuate".  Un momento importante, dunque, anche perché questo Sinodo arriva a distanza di 87 anni dal precedente, che fu indetto dal vescovo Giuseppe Debernardi nel 1936, prima del Concilio Vaticano II. L’inizio ufficiale sarà sabato 25 marzo. La giornata di ieri ha avuto due momenti legati all’indizione del Sinodo: il primo alle 12 nella chiesa di Santa Chiara, interna al Seminario vescovile, per il clero, e il secondo alle 18 in Cattedrale, per la cittadinanza, in occasione della celebrazione liturgica della presentazione al tempio del Signore e della Giornata della vita consacrata. L’inizio ufficiale del liturgico coinciderà con la solennità dell’Annunciazione del Signore (25 marzo). "È sicuramente un evento storico – ha affermato il vescovo Tardelli –, perché segna la vita della Diocesi e la segna in modo molto forte. Il Sinodo è un evento straordinario, ma anche ordinario nella vita della Chiesa, perché è il modo che la Chiesa stessa ha scelto da sempre, secondo l’impulso dello Spirito Santo: camminare insieme per affrontare le sfide dell’evangelizzazione nel tempo, nei modi, nelle forme che la storia chiede".  Un percorso, quello che ha portato all’indizione del Sinodo, iniziato a giugno e che ha interessato le parrocchie, ma anche le associazioni e aggregazioni diocesane, tra cui Azione Cattolica, Agesci, Cammino Neocatecumenale, Rinnovamento nello Spirito Santo e Unitalsi. Tra i precedenti sinodi, quello convocato dal vescovo Scipione de’ Ricci nel 1786 è entrato a pieno titolo nella storia della Chiesa, non solo per alcune proposizioni poi ritenute eretiche, ma anche per aver profondamente cambiato il volto della Diocesi e del territorio, promuovendo anche intuizioni estremamente anticipatrici, come l’insistenza sulla pastorale parrocchiale e l’uso della lingua italiana nella liturgia, che si concretizzeranno solo dopo quasi due secoli, con il Concilio Vaticano II.  Patrizio Ceccarelli

Cronaca

"Sospinti dallo Spirito per testimoniare a tutti la gioia del Vangelo". Sono parole contenute nella Bolla di indizione del 19° Sinodo della Chiesa pistoiese, firmata dal vescovo Fausto Tardelli e letta ieri sera nella Cattedrale di San Zeno, dove tanti fedeli hanno assistito a questo momento importante per la Chiesa pistoiese. L’attuale Sinodo diocesano si svolgerà in due sessioni, una in questo anno, l’altra nel 2024. "La prima sessione – è scritto nella Bolla – sarà dedicata a discernere le attese di Vangelo presenti nel cuore delle persone e nella società; la seconda avrà l’obiettivo di individuare le risposte e i cambiamenti che lo Spirito Santo ci sollecita a dare alle attese individuate". 
Un momento importante, dunque, anche perché questo Sinodo arriva a distanza di 87 anni dal precedente, che fu indetto dal vescovo Giuseppe Debernardi nel 1936, prima del Concilio Vaticano II. L’inizio ufficiale sarà sabato 25 marzo. La giornata di ieri ha avuto due momenti legati all’indizione del Sinodo: il primo alle 12 nella chiesa di Santa Chiara, interna al Seminario vescovile, per il clero, e il secondo alle 18 in Cattedrale, per la cittadinanza, in occasione della celebrazione liturgica della presentazione al tempio del Signore e della Giornata della vita consacrata. L’inizio ufficiale del liturgico coinciderà con la solennità dell’Annunciazione del Signore (25 marzo). "È sicuramente un evento storico – ha affermato il vescovo Tardelli –, perché segna la vita della Diocesi e la segna in modo molto forte. Il Sinodo è un evento straordinario, ma anche ordinario nella vita della Chiesa, perché è il modo che la Chiesa stessa ha scelto da sempre, secondo l’impulso dello Spirito Santo: camminare insieme per affrontare le sfide dell’evangelizzazione nel tempo, nei modi, nelle forme che la storia chiede". 
Un percorso, quello che ha portato all’indizione del Sinodo, iniziato a giugno e che ha interessato le parrocchie, ma anche le associazioni e aggregazioni diocesane, tra cui Azione Cattolica, Agesci, Cammino Neocatecumenale, Rinnovamento nello Spirito Santo e Unitalsi. Tra i precedenti sinodi, quello convocato dal vescovo Scipione de’ Ricci nel 1786 è entrato a pieno titolo nella storia della Chiesa, non solo per alcune proposizioni poi ritenute eretiche, ma anche per aver profondamente cambiato il volto della Diocesi e del territorio, promuovendo anche intuizioni estremamente anticipatrici, come l’insistenza sulla pastorale parrocchiale e l’uso della lingua italiana nella liturgia, che si concretizzeranno solo dopo quasi due secoli, con il Concilio Vaticano II. 
Patrizio Ceccarelli

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Indetto il 19° Sinodo diocesano di Pistoia

Ieri in cattedrale la cerimonia solenne davanti ai fedeli. Il vescovo Tardelli ha letto la bolla: due le sessioni previste, la seconda nel 2024

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