Inceneritore fermo, ecco perché

Fuoriuscita di vapore acqueo e blocco dell'impianto 'perché non è entrato in funzione il sistema alternativo di produzione di energia elettrica'

L'inceneritore di Montale (foto Castellani)

L'inceneritore di Montale (foto Castellani)

Montale (Pistoia), 20 marzo 2018 - «La mancata entrata in esercizio dei sistemi alternativi di produzione di energia elettrica». Questa, secondo il tavolo tecnico riunitosi ieri pomeriggio, è la causa «più plausibile» che ha determinato la fuoriuscita del vapore, il rumore delle valvole di emergenza e l’attivazione degli allarmi sulla linea vapore che si sono verificati all’inceneritore nella notte di venerdì 16 marzo, quando l’impianto si è fermato. Ma questo è quanto emerge da un prima analisi della situazione, ora si attende la relazione dettagliata del gestore, la società Ladurner.

Alla riunione tecnica, convocata dal sindaco di Montale, Ferdinando Betti, erano presenti anche il sindaco di Agliana, Giacomo Mangoni, il vicesindaco di Quarrata, Gabriele Romiti e i rappresentanti di Arpat e di Cis Spa. Il rappresentante di Ladurner ha partecipato all’incontro in collegamento telefonico. Nel comunicato congiunto diramato dopo la riunione si afferma che tutti i partecipanti «hanno convenuto sull’esigenza che venga prodotta da parte del gestore una relazione di dettaglio sulle varie fasi e cause che hanno portato all’attuale fermo dell’impianto». Il gestore si è impegnato "a produrre una prima relazione contenente le indicazioni sull’accaduto e le proposte, di immediata attuazione, finalizzate a minimizzare il rischio del ripetersi dell’inconveniente sul sistema alternativo di produzione di energia elettrica".

Solo in seguito alla relazione del gestore il Cis spa, la società proprietaria, "valuterà le tempistiche di riattivazione dell’impianto". Dunque l’impianto resta fermo almeno fino a quando Ladurner non avrà fornito la relazione e Cis l’avrà valutata. Una relazione dettagliata del gestore, da produrre «nei tempi minimi necessari» sulle dinamiche dell’accaduto dovrà essere prodotta anche in relazione all’iter di riesame dell’Aia, l’Autorizzazione Integrata Ambientale. La vulnerabilità dell’impianto di fronte alle riduzioni di corrente elettrica, già manifestatasi in altre occasioni, è da tempo uno dei punti sul quale Arpat ha richiamato l’attenzione e sul quale si concentra il processo di revisione in corso dell’Aia.

Il gestore dovrà anche produrre "tutti i dati di natura qualitativa e quantitativa richiesti da Arpat durante le visite effettuate all’impianto il giorno 16 e nella giornata di ieri. I sindaci di Montale e Agliana convocheranno un’apposita commissione consiliare congiunta non appena saranno pervenute la relazione dettagliata del gestore e le conseguenti valutazioni di Arpat.