Incendi, è un’estate ad alto rischio "Colpa anche delle correnti secche"

Super lavoro per i volontari Vab della provincia. "Preoccupano sterpaglie e olivete abbandonate"

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L’altro giorno nella zona di San Felice un incendio di vegetazione si è esteso per alcuni ettari ed è stato fermato prima che investisse alcune strutture in legno e la vicina zona boschiva grazie all’intervento dei vigili del fuoco, di tre squadre antincendio e di un elicottero inviati dalla sala operativa permanente della Regione Toscana. Un altro intervento del genere con l’ausilio dell’elicottero era avvenuto una settimana fa a Montale, in via Garibaldi, alla stazione. Sono due dei tanti episodi che testimoniano l’esistenza di un grande pericolo di incendi dovuto alla siccità e alle alte temperature. Un decreto regionale ha dichiarato già dall’11 giugno lo stato di massima pericolosità incendi e vietato qualsiasi tipo di abbruciamento.

L’allerta è totale, come testimoniano il referente provinciale della Vab di Pistoia, Luca Maccioni, e il coordinatore regionale della Vab Marcello Ramalli. "E’ un’annata molto particolare e impegnativa – sottolinea Maccioni – Innanzitutto perché è iniziata con quelli che noi chiamiamo incendi invernali, che si sono verificati nel pesciatino e nella lucchesia già nei mesi di febbraio, marzo e aprile, poi c’è il fatto che il territorio ha una sete spaventosa e la provincia di Pistoia è stata una delle zone dove è piovuto di meno in assoluto. Inoltre stiamo notando un cambiamento da alcuni anni, dovuto alla presenza di correnti di aria particolarmente secche e questo incide moltissimo. Quando la vegetazione è molto secca e ci sono queste correnti la possibilità di incendio aumenta molto". Non c’è una differenziazione del rischio in base al territorio, secondo la Vab. Bosco, collina e campagna sono tutti a rischio: "Sì, è un po’ generalizzato, certamente la sterpaglia dei campi incolti o le olivete che sono sempre più abbandonate vanno tenute sotto controllo – continuano dalla Vab – Un fattore da considerare è anche la scarsa redditività delle attività agricole che crea queste situazioni che sono delle vere e proprie bombe".

Negli ultimi giorni, con le temperature elevatissime, ci sono stati tanti interventi: "Sì, tanti principi di incendio ma grazie agli interventi del sistema di antincendio regionale, che è un vero fiore all’occhiello, siamo riusciti a contenerli in tempo e va sottolineata la risposta delle nostre squadre di volontari che lasciano il lavoro, la famiglia per svolgere questa attività spinti unicamente dal senso del dovere – continuano Maccioni e Ramalli – La Vab è per noi una famiglia e questo è il senso del volontariato. Va ricordato che la Vab di Pistoia è quella che è nata e si è sviluppata per prima in Toscana dopo quella di Firenze. Al momento c’è un’attività di controllo attraverso la videosorveglianza e con il pattugliamento".

Giacomo Bini