In strada per ridare speranza a chi l’ha persa

L’impegno dell’associazione di Maria Renzi Scarpellino: richieste di aiuto in crescita con la crisi, la gara di solidarietà non si ferma

Si dedica agli ultimi, agli emarginati, a chi è rimasto senza più nulla e nessuno. Da più di dieci anni è la speranza di chi una casa non ce l’ha. Tutto è cominciato con qualche panino, una brioche, delle coperte e un thermos caldo da portare la sera ai senzatetto della stazione. Da allora la solidarietà attorno a Maria Renzi Scarpellino è cresciuta al punto da poter contare su più di sessanta volontari che la aiutano ogni giorno e una struttura in cui poter cucinare. Un esercito che non si ferma mai. "Abbiamo dato delle tessere di riconoscimento a una cinquantina di ragazzi – spiega –. Negli ultimi anni la sera arrivavano a presentarsi anche 120 persone al giorno, non riuscivamo ad accudirli tutti. Siamo nati e restiamo un’associazione che aiuta i senzatetto, perciò abbiamo introdotto i colloqui con una psicoterapeuta, mia figlia Loredana, per capire chi fossero queste persone che si presentavano da noi, in che modo avremmo potuto aiutare e così abbiamo distribuito una cinquantina di tessere ai senzatetto bisognosi. Da qualche anno grazie alla nostra sede ‘Raggi di speranza in stazione’ è cresciuta. Abbiamo aperto uno sportello di ascolto, per conoscersi e acquisire la loro fiducia. Siamo diventati il punto di riferimento di queste persone, molti di loro non hanno nessuno su cui poter contare. Non diamo solo cibo, ma la speranza di rifarsi una vita. La sera socializziamo, chiedo a tutti: "Di cosa hai bisogno? Come stai? Che mi racconti di bello?". C’è chi mi chiede una candela da accendere la notte per avere ‘compagnia’. La cena, il cestino con acqua e cibo, sono solo un mezzo che in qualche caso ci aiuta a raggiungere il fine ultimo, ovvero riabilitare queste persone rimaste ai margini. Il nome dell’associazione è stato scelto non a caso, ma proprio perché quando andavo alla stazione di Pistoia a portare cibo ai senzatetto mi dicevano: ’sei la nostra speranza’".

Un moto che ha coinvolto la città. "Devo ringraziare il buon cuore delle persone, non ci manca mai niente, dopo anni passati in strada con i bisognosi anche tutta la città mi conosce, perché io ero sempre lì, con 40° gradi o con la neve – racconta –. Riceviamo tante donazioni e sono sempre ben accette. Possiamo poi contare sul sostegno della Fondazione Caript e anche alcuni avvocati hanno deciso di offrire un servizio di assistenza e consulenza. Sono in tanti ad aiutarla e sostenerla. Con me c’è tutta la mia famiglia e poi abbiamo più di 60 volontari che fanno di tutto nella vita, dai medici agli architetti fino agli studenti. Tutti si ritagliano qualche ora di tempo per aiutare il prossimo". Anche il consiglio direttivo dell’associazione non si risparmia, è sempre molto attivo e presente e sa gestire al meglio ogni situazione. "Per noi è bello ascoltare questi ragazzi, sono gli ultimi ma li conosciamo e chiamiamo tutti per nome – chiude –. La sera li salutiamo con un bel ‘buonasera!’ e per molti sono le prime parole che gli sono state rivolte nell’arco della giornata. Siamo riusciti ad aiutare e a inserire nel mondo del lavoro o in case di assistenza persone che si sentivano finite, giunte al capolinea e che poi invece hanno trovato una nuova vita e sono riuscite a lasciare la strada.

Samantha Ferri