Imu non pagata: via alla riscossione

Il Comune, tramite l'Agenzia delle Entrate, invierà il conto a 600 contribuenti non in regola

Le tasse

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Pistoia, 10 novembre 2018 - Tempi duri per chi, negli anni passati, non ha pagato l’Imu. A breve il Comune, tramite l’Agenzia delle entrate, invierà infatti «il conto» a circa 600 contribuenti che non sono in regola con i versamenti di quanto dovuto. Il procedimento per la riscossione coattiva riguarderà, per la precisione, 635 «articoli», ossia cartelle relative a omissione o versamento parziale dell’imposta municipale, sanzioni per infedele dichiarazione e sanzioni amministrative per mancato invio di documentazione mai pagate. In totale sarà messo a ruolo circa un milione e 14mila euro. Di questi poco più di 992mila riguardano cartelle del 2017, il resto risalgono all’anno precedente.

Dopo che, nei mesi passati, il Comune ha inviato solleciti e avvisi di pagamento, scatta dunque, per questi proprietari di immobili (famiglie o aziende), la segnalazione all’Agenzia delle entrate per la messa a ruolo, cioè per l’avvio della procedura che, in caso di mancati pagamenti ulteriori, farà avviare la riscossione forzata.

Si tratta di una procedura di contrasto all’evasione fatta due volte l’anno (in estate, per gli avvisi di accertamento notificati nel primo semestre dell’anno precedente, in autunno per gli avvisi di accertamento notificati nel secondo semestre dell’anno precedente) dagli uffici comunali in base alle leggi in materia fiscale che, come al solito, prevedono iter di recupero piuttosto lunghi. Il primo passo è l’emissione dell’avviso di accertamento per il recupero di imposta parzialmente o totalmente evasa.

L’avviso di accertamento è emesso sempre nei confronti di un contribuente che, tecnicamente, è già un «evasore», dato che non ha pagato l’imposta (in autoliquidazione) alle scadenze dovute. In seguito, entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di accertamento stesso il contribuente può pagare o aprire un contenzioso con il Comune. L’ufficio comunque, «per motivi organizzativi e di razionalizzazione delle procedure» attende spesso oltre i 60 giorni per l’affidamento al concessionario nazionale (l’Agenzia delle entrate riscossione, ex Equitalia) la riscossione coattiva, se ancora i tributi non sono stati pagati. In ogni caso viene inviato anche un sollecito di pagamento ulteriore per gli avvisi di accertamento non ancora pagati, con il quale si dà tempo al contribuente di mettersi in regola entro 30 giorni. Soltanto in seguito si arriva all’ordine di formazione del ruolo coattivo all’Agenzia delle entrate.

Brutto periodo, dunque, per i furbetti dell’Imu. Ma fra chi non ha pagato l’imposta è probabile ci siano anche famiglie o imprenditori in difficoltà. Per loro si sta aprendo una nuova porta: dal prossimo anno entrerà infatti in vigore il nuovo regolamento comunale sulle entrate che prevede, fra l’altro, la possibilità di rateizzare il pagamento di imposte, tasse e servizi dovuti al Comune.