Impianti di risalita, l’apertura si allontana

Disco verde delle Regioni al protocollo di sicurezza, ma il presidente Conte gela tutti: "Impossibile consentire a Natale vacanze sulla neve"

di Davide Costa

La notizia buona (perché da quella in tempi di covid si deve necessariamente partire) è che ieri mattina in videoconferenza i presidenti delle Regioni hanno approvato le linee guida sullo sci che erano state presentate dalle due principali associazioni di categoria, Anef e Federfuni. Disco verde, dunque, alla riduzione della capienza al cinquanta per cento per funivie e cabinovia, mentre alle seggiovie sarà consentita la portata massima. In entrambi i casi, però, sarà obbligatorio l’uso della mascherina chirurgica. Limitazioni in vista anche al numero di presenze sulle piste, con l’introduzione di un tetto massimo di skipass giornalieri vendibili. Un tetto che sarà fissato in base alle particolarità delle singole stazioni sciistiche e che verrà determinato mediante l’utilizzo di criteri regionali omogenei e concordato coi Dipartimenti di prevenzione delle Asl competenti per territorio. Fin qui la notizia buona, anche se parziale, visto che il protocollo dovrà essere sottoposto al Cts e al governo.

E si arriva alla notizia meno buona, ovvero la possibilità per le stazioni sciistiche di aprire al pubblico. "Il periodo natalizio – ha detto ieri sera il premier Conte – richiede misure ad hoc. Si rischia altrimenti di ripetere il ferragosto e non ce lo possiamo permettere. Non possiamo concederci vacanze indiscriminate sulla neve. Anche per gli impianti da sci, il problema del protocollo è un conto ma tutto ciò che ruota attorno alle vacanze sulla neve è incontrollabile. E con Merkel e Macron in Europa stiamo lavorando a un protocollo comune europeo. Non è possibile consentire vacanze sulla neve, non possiamo permettercelo". Una doccia fredda che non ha sconvolto più di tanto gli impiantisti abetonesi, che già vedevano molto difficile l’apertura entro dicembre.

"Nei giorni scorsi – spiega il presidente della Società Abetone Funivie, Rolando Galli – abbiamo acceso per qualche ora l’impianto di innevamento, ma solo per verificare che tutto fosse funzionante dopo la fine dei lavori che permetteranno anche l’innevamento programmato del raccordo con il Pulicchio. A oggi, consolidato il fatto che abbiamo la massima attenzione alla salute di clienti e dipendenti, stiamo aspettando che il quadro della situazione sia chiaro: la politica deve dirci cosa ha intenzione di fare, se intende consentire l’apertura degli impianti, quando e a che condizioni. Solo a quel punto saremo in grado di sapere se ci saranno le condizioni per far partire la stagione".

"A metterci in allarme – gli fa eco il direttore della Valdiluce e presidente di Federfuni, Andrea Formento – è stata la chiusura netta espressa dal governo. Fermo restando che si può pensare di aprire soltanto in presenza di un calo netto dei contagi e di una diminuzione della pressione sugli ospedali, abbiamo intanto trovato una posizione comune. Se dovessimo restare chiusi anche per tutto il periodo natalizio, sarebbe un grave problema anche per tutto l’indotto. Non dimentichiamo che le stazioni sciistiche non sono assimilabili a discoteche né parchi giochi: lo sci è un’attività sportiva all’aperto".