Il virus si porta via anche Michael Antonelli

Nel 2018 il ciclista 21enne era stato vittima di un gravissimo incidente durante la Firenze-Viareggio. Da allora un lungo calvario

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di Antonio Mannori

Anche il Covid-19 si è voluto accanire contro Michael Antonelli e la sua famiglia. All’età di soli 21 anni, dopo due anni, tre mesi e 20 giorni da quella terribile caduta in corsa durante la Firenze-Viareggio del 15 agosto 2018, Michael è morto. Quel giorno aveva la maglia della Mastromarco Sensi Nibali, correva tra gli under 23 solo da pochi mesi ed era una bella promessa. Successe tutto sulla montagna pistoiese nel tratto di discesa che dal culmine del monte Oppio porta a Limestre e San Marcello, al chilometro 87 della settantaduesima Firenze-Viareggio per élite e under 23, la classica di Ferragosto che si corre dal 1946. Era una splendida giornata di sole, il gruppo era praticamente compatto quando si verificò una caduta in gruppo e il tremendo fuoristrada di Michael che volò giù nella scarpata sbattendo violentemente la testa in quel dirupo contro un palo di castagno. Da quel giorno Antonelli a piccoli passi iniziò a lottare per restare in vita. La lunga degenza nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Careggi a Firenze, e quel lungo periodo nella terra di nessuno che è il coma, quindi superati quei terribili giorni il trasferimento in una struttura di riabilitazione in Emilia Romagna per compiere qualche atto di autonomia con lunghe sedute di fisioterapia in diversi istituti specializzati. Lunedì scorso proprio nel giorno del suo ventunesimo compleanno, Antonelli era stato ricoverato all’Istituto per la sicurezza sociale di San Marino, essendo risultato insieme a tutta la sua famiglia positivo al Covid-19.

La mamma Marina e il fratello minore Mattia, altro ciclista, in isolamento a casa, mentre Michael, vista la problematica del suo caso, era stato ricoverato in ospedale con tutte le precauzioni e subito in terapia intensiva. In breve tempo, purtroppo, la sua condizione è degenerata e il corpo di Michael Antonelli, che di sofferenze ne aveva già dovute superare tante, non è riuscito a vincere questa ulteriore battaglia contro il Covid-19. Michael sognava di tornare su di una bici nonostante la sua disabilità, perché il ciclismo era la sua passione e dalla mamma Marina e dal fratello Mattia voleva conoscere costantemente quello che succedeva nel ciclismo. Non era stato mai lasciato solo nemmeno per un minuto dai suoi cari, l’affetto verso di lui ha coinvolto da quel 15 agosto 2018 tante altre persone e le autorità della Repubblica di San Marino. Alla mamma Marina, al fratello Mattia, ai nonni giungano le espressioni del più vivo cordoglio anche da parte de La Nazione.