Il racconto della nostra cronista reclusa in casa: protocolli e dubbi

E’ risultata a contatto con un soggetto positivo. Esposizione duratura. "Farò il tampone"

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Prima o poi tocca a tutti, si dice così in certe circostanze no? Ebbene la quarantena questa volta è toccata a me ma non perché sia risultata positiva al Coronavirus ma perché dall’indagine epidemiologica dell’Asl, che per fortuna è ripartita puntuale, sono risultata a contatto di un positivo con un’esposizione duratura. E così, vista l’occasione che si presenta, con la mia redazione, abbiamo deciso di raccontare quello che ormai migliaia di cittadini pistoiesi, toscani e italiani affrontano quotidianamente tra certificati, tamponi e ritorno in comunità.

Una sorta di diario di questa esperienza che possa essere utile a chi si trova nella stessa situazione o a chi dovrà affrontarla in futuro. Il mio contatto "positivo" risale allo scorso 17 novembre. Un alunno della scuola in cui lavoro e forse anche per questo, è stato più facile il tracciamento e quindi risalire a chi potrebbe più di altri essere stato esposto al virus. Basti pensare che ogni scuola ha il proprio medico di riferimento che si muove immediatamente ad ogni segnalazione. Per questo, tengo a sottolineare, le scuole sono molto più sicure di altri luoghi. La chiamata dell’Asl è arrivata nel pomeriggio di martedì alle 18.45. Un medico gentile al telefono mi ha riferito che avrei dovuto osservare qualche giorno di quarantena e che essendo già passati 7 giorni dall’ultimo contatto, avrei avuto due scelte davanti: fare il tampone il venerdì (ndr domani) e se negativo tornare in comunità o attendere il 1 dicembre cioè i 14 giorni canonici che in assenza di sintomi sarebbero stati sufficienti per escludere la presenza del virus.

Ovviamente farò il tampone e non solo perché non voglio prolungare l’isolamento ma soprattutto per senso di responsabilità verso la mia famiglia e gli alunni che tornerò ad incontrare una volta finito tutto. E quindi inizia la trafila. Nella tarda serata di martedì è arrivato alla mia mail il provvedimento dell’Asl che ho già inviato al mio medico curante. Con quello scatterà un certificato per il mio datore di lavoro e insieme sarà richiesto il tampone di controllo. I tempi di tutto questo? Nel tardo pomeriggio di ieri erano ancora incerti. Vi saprò dire nell’edizione di domani se tutto è filato liscio.

Nel frattempo, a casa, mi sono chiusa in camera, con portatile e televisione. Disinfetto i luoghi in cui passo. Ho lasciato la gestione delle figlie a mio marito. Al momento non ho sintomi ma solo la serenità di chi sa che sta facendo quanto previsto per tutelare le persone che lo circondano.

Michela Monti