Il paese ancora sotto choc Coppia quasi sconosciuta

I vicini di casa raccontano che i fidanzati uscivano poco e non avevano amicizie. Davanti casa il furgone con cui giravano i borghi facendo gli artisti di strada

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É un paese sotto choc quello di Cutigliano, fortemente scosso dal tentato omicidio di venerdì notte. Mentre la donna ferita dall’ex fidanzato rimane in prognosi riservata all’ospedale di Prato dopo l’intervento chirurgico d’urgenza che le ha salvato la vita, a Cutigliano è il momento dell’incredulità. "Questo è un paese tranquillo, non ho memoria di aggressioni di questa gravità a Cutigliano. Anzi, direi che non ho proprio memoria di alcuna aggressione" racconta Sergio Ceccarelli, storico gestore della funivia per Doganaccia. "In paese quasi nessuno li conosceva, erano arrivati da poco, sul finire dell’anno scorso al massimo" conclude. Sono in tanti, infatti, a confermare questo: il 42enne e la sua ex fidanzata si vedevano poco per le strade del paesino di montagna, non lo frequentavano granché e non avevano stretto amicizia con le persone del luogo. Una dinamica non comune in un posto dove, alla fine, tutti si conoscono con tutti.

"Io non solo non ho sentito niente venerdì scorso – racconta una signora residente a 50 metri dalla casa del tentato omicidio – ma a malapena so di chi si tratta, pur sapendo perfettamente che abitano accanto casa mia. In paese si dice che la ragazza avesse un cane, forse l’ho vista un paio di volte portarlo a spasso, ma nient’altro. Lei usciva raramente, lui non l’ho mai visto".

Poco distante dal luogo della tragedia sfiorata, rimane il furgone verde militare della coppia. Il mezzo, secondo le testimonianze, veniva da loro utilizzato per spostarsi da un paese all’altro quando lavoravano come artisti di strada, qualche volta anche nella stessa Cutigliano. I residenti hanno un’evidente poca voglia di parlare dell’accaduto. Alle domande seguono quasi sempre risposte a monosillabi, segno di forte imbarazzo per la vicenda. "Ho nel cuore questa ragazza – racconta un signora al bar che ci chiede di non divulgarne il nome – ma sono anche dispiaciuto per la brutta pubblicità che fanno al nostro paese. Questa brutta storia ha fatto il giro d’Italia, quassù siamo gente per bene e mi meraviglio si possa arrivare a tanto". Più conosciuto, invece, la persona che era in compagnia della vittima. Si tratterebbe di un uomo di 50 anni originario della zona di Abetone che avrebbe conosciuto la donna pochi giorni prima in un locale della montagna pistoiese. Di fronte alla casa del dramma, c’è un suo amico che ci chiede, anche lui, di rimanere anonimo. "Lui sta bene, fortunatamente, ma ha rischiato tantissimo. Si è difeso con le pinze del camino, la prima cosa che ha trovato per difendersi dal coltello dell’altro, che era come impazzito". Traumatica la scoperta del fattaccio: "Venerdì notte stavo tornando da una festa e ho trovato ambulanze e Carabinieri lungo la strada per Cutigliano. Ho capito che era successo qualcosa, poi arrivando vicino alla casa ho visto le macchie di sangue sul citofono, sulla porta. I feriti erano già stati portati via. Eravamo sotto shock ma ormai era tardi per fare qualsiasi cosa". Dai dottori dell’ospedale di Prato arriva cauto ottimismo sulle condizioni della donna che potrebbe essere interrogata nei prossimi giorni, non appena sarà dichiarata ufficialmente fuori pericolo di vita. L’aggressore, invece, è ancora piantonato in ospedale a Pistoia. Non appena starà meglio sarà interrogato a sua volta dal giudice delle indagini preliminari che convaliderà l’arresto.

Francesco Storai