Il dramma di una bambina sola

Ieri il doloroso incontro fra i nonni "Ci è rimasta solo questa creatura"

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"Era la nostra unica figlia, non avevamo mai avuto sentore che ci fossero dei problemi fra di loro. Claudia era molto chiusa, non raccontava queste cose". Luciano Corrieri è il padre di Claudia. E’ un uomo distrutto dal dolore, non sa darsi una spiegazione per quello che è accaduto alla sua unica figlia, ammazzata dal compagno a sangue freddo. Risponde subito al telefono, la voce è bassa, a tratti rotta dalla commozione. "Mi scusi, sono a prendere mia nipote dagli altri nonni – spiega – C’è questa creaturina che adesso non ha più nessuno al mondo. Amore, stellina...", si interrompe di colpo. E’ la bambina di Claudia che va incontro al nonno, ingnara della tragedia più grande di lei che si è consumata e che, da un momento all’altro, l’ha lasciata orfana.

"Mi scusi, ma prendo la bimba, la porto da mia moglie per vedere se la distrae un attimo, se le dà un momento di conforto. Tesoro vieni dal nonno...", si interrompe ancora facendo due coccole alla piccola. "Non abbiamo chiuso occhio tutta la notte come può immaginare – prosegue con aria distratta perché stordito dal caos che ha sconvolto all’improvviso l’esistenza della sua famiglia – Forse ci sarà un momento per capire, per dare spiegazioni. Io e mia moglie siamo rimasti soli al mondo, non abbiamo più nessuno, solo questa creaturina".

La telefonata si interrompe. Luciano scambia due parole con i consuoceri nella casa di Vaiano dove ieri mattina si è recato per prendere la piccola a cui adesso dovrà essere trovata una sistemazione. Secondo le procedure saranno attivati i servizi sociali del Comune e poi sarà interessato il tribunale dei Minori per l’affidamento.

Il dolore che si è abbattutto sulla famiglia Corrieri è lo stesso piombato nella casa dei genitori e della sorella di Leonardo. I due anziani ieri sono rimasti chiusi nella loro casa di via Primo Maggio a Vaiano, a poca distanza da quella dove il figlio abitava con la compagna, che invece è originaria di Iolo. La madre di Leonardo apre la porta della villetta in fondo alla strada. "Mi dispiace, ma non c’è più nulla da dire. Non c’è più nulla", taglia corto la donna richiudendosi in casa nel suo dolore.

L’aria in paese è tesa, tutti sanno quello che è successo ma nessuno vuole commentare. Tutti conoscevano la famiglia di Leonardo Santini, brigliese doc. La mamma era molto attiva sia in parrocchia sia nell’organizzazione del torneo dei rioni della frazione. Hanno sempre vissuto lì, in quella manciata di case dove tutti sanno tutto di tutti ma dove nessuno sospettava quello che stava passando per la testa di Leonardo Santini. Neppure i vicini che, pure, avevano sentito i due litigare spesso. Non risultano, comunque, denunce né interventi dei carabinieri per maltrattamenti in famiglia. I litigi venivano ricondotti nella sfera di una normale crisi di coppia. L’ultimo violento screzio è stato avvertito giovedì mattina, poi il silenzio per tutto il giorno. Nessun rumore da quell’appartamento al primo piano in fondo a via Lavagnini dove ancora ieri sventolavano al sole i panni stesi e l’ombrellone da giardino era ancora aperto. Il silenzio è stato interrotto solo dalle voci serene dei bambini che uscivano da scuola. La stessa scuola a cui, forse, Claudia pensava un giorno di iscrivere la sua bambina. La casa ieri era circondata dalla fettuccia dei carabinieri. Affisso c’è il cartello di sequestro disposto dalla magistratura. Nessuno può entrare, neppure i nonni per prendere gli effetti personali della bambina.

Laura Natoli