Il Ceppo premia Pace, moderno cantastorie

Lo scrittore e giornalista romano si è aggiudicato la Biennale Racconto con il suo "Scintille". Un’emozionante maratona culturale.

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Come un cantastorie che sapientemente trascina il lettore in un mondo che grazie al linguaggio riesce quasi a "nobilitarsi": così Federico Pace si è conquistato un posto negli annali del Premio letterario internazionale Ceppo aggiudicandosi la Biennale Racconto al termine di una suggestiva maratona culturale che ha animato la giornata di giovedì concludendosi col verdetto della giuria dei giovani lettori. Sotto la lente dei ventitré membri della giuria è passata l’ultima pubblicazione di Pace dal titolo "Scintille. Storie e incontri che decidono i nostri destini" (Einaudi, 2019), appassionante viaggio nelle relazioni, quelle regolate dall’amore, sia esso passeggero o eterno, e quelle invece regolate dal caso, destinate a durare il tempo di una breve passeggiata insieme.

Classe ‘67, romano, Pace è scrittore e giornalista. Per Einaudi ha pubblicato "Senza volo. Storie e luoghi per viaggiare con lentezza "(2008); "Controvento. Storie e viaggi che cambiano la vita" (2017) e, appunto, "Scintille. Storie e incontri che decidono i nostri destini" (2019) che gli è valso il Premio Selezione Ceppo Racconto: "Perché narra con la passione di un cantastorie, attraverso i toni e i modi della narrazione breve, le relazioni, le collaborazioni, le convergenze, le coincidenze che preparano e determinano un atto epocale. I casi fortunati in cui un incontro, un confronto, un fertile dialogo tra intelletti e personalità diverse (o miracolosamente affini) hanno prodotto un avanzamento, una scoperta, una sfida alle istituzioni, un successo inopinato in vari campi dell’arte, della politica o della scienza. Con brio e maestria, in questo agile repertorio di "destini incrociati", ogni episodio di serendipity è raccontato da Pace con un occhio particolare a episodi archetipici tratti dal mito, dalle sacre scritture o dalla letteratura". Pace è stato selezionato dalla giuria da una terzina di finalisti di cui facevano parte anche gli scrittori Loredana Lipperini e Massimo Onofri. Il premio della 64esima edizione è giunto allo scrittore dalle mani del direttore e presidente, Paolo Fabrizio Iacuzzi, e da Ezio Menchi in rappresentanza della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia che instancabilmente sostiene questa realtà pistoiese così prestigiosa. Al termine della cerimonia, a cui ha partecipato anche il sindaco Alessandro Tomasi, a Pace è stata donata un’opera grafica originale da una serie di Robert Morris per la Collezione Gori, Fattoria di Celle. Il "Premio Ceppo Letteratura e Vita Leone Piccioni" a Marta Morazzoni e il "Premio Ceppo Racconto Under 35" a Marco Marrucci per Ovunque sulla terra gli uomini, Racconti Edizioni. Premiate le migliori recensioni degli studenti delle scuole secondarie e di alcuni dei 23 giovani giurati scritte ciascuna su uno dei racconti dei cinque scrittori. Assegnati i Premi Ceppo Giovani "Niccolò Puccini": buoni libro offerti dalla Fondazione Caript. La Giuria Letteraria ha proclamato 13 vincitori: Sina Addisu, Chiara Ganugi, Ilaria Mazzone, Giovanni Tancredi Brilli, Gaia Luzzi, Chiara Luci, Gianmarco Ignesti, Carlotta Monti, Alessandra Cavallo, Asia Vettori, Victor Skenderaj, Chiara Middei. Supervincitrici: Alba Petrelli e Martina Mauriello con la recensione alla Lipperini.

Linda Meoni