"Il campo da golf? Si può fare". Danti e un’estate tra luci e ombre

Il direttore degli impianti Saf traccia il bilancio della stagione: "Il calo delle presenze si è fermato al 2-3%". Ma sottolinea la mancanza dei servizi: "I clienti li reclamano e la bellezza del paesaggio non basta più".

Finita l’estate arriva il momento dell’analisi sull’andamento della stagione appena terminata, anche se, visto il meteo favorevole, la Montagna pistoiese, d’autunno è ancora più affascinante. Abbiamo provato a tracciare un primo bilancio con Giampiero Danti, testimone storico del paese delle Piramidi, oltre che direttore degli impianti della Società Abetone Funivie. "L’estate – osserva Danti – è andata discretamente, nonostante il maltempo di luglio, direi che il calo delle presenze si è fermato al 2-3%. Sugli impianti di risalita le presenze sono state le stesse dello scorso anno, quindi direi un buon risultato. La clientela si lamenta della mancanza di alcuni servizi come piscina, campo da golf o da padel, palestra e altro. Il campo da golf potremmo farlo al Pulicchio, ne avevamo parlato in Comune negli anni scorsi. C’è un’ipotesi, a mio avviso abbastanza percorribile, per farlo nella zona dell’Uccelliera, dividendo la spesa con Fiumalbo, vedremo se ci saranno sviluppi, sarebbe certamente un’ottima cosa per entrambi i territori. Sul fronte accoglienza alberghiera siamo messi male, tra Abetone e Le Regine, di alberghi ne sono rimasti cinque, anche se le persone avessero tanti soldi da spendere non saprebbero dove, nè per fare cosa. In sostanza mancano i servizi che una località turistica deve avere. La gente li chiede e la straordinaria bellezza del paesaggio non basta più. Un cinema e una biblioteca farebbero comodo, fortuna che, grazie a Clarissa Tonarelli, Giancarlo Ciacci, Manuela Bagatti, almeno c’è il museo della neve. Basta pensare che per andare a vedere un film a Pistoia servono, tra andata e ritorno, tre ore di viaggio su oltre 100 chilometri di strada, questo è un blocco alla possibilità di usufruire di qualsiasi offerta culturale, poi c’è chi si lamenta perchè i giovani abbandonano la montagna. Però il progetto per la Montagna Pistoiese deve essere uno e unico, superando le diverse mentalità tra Abetone Cutigliano e San Marcello Piteglio, magari pensando a un progetto che ottimizzi quanto c’è, oltre a potenziare e interconnettere tutti i tipi di collegamento possibili, affinché si possa arrivare a un vero comprensorio dal Corno fino al Cimone. Il primo bisogno è quello di creare posti di lavoro, costruire infrastrutture e superare le rivalità antistoriche. Polemiche come quelle che stanno tenendo in ostaggio l’attenzione della gente – conclude Danti –, non producono niente di buono e quell’esercito di persone interessate, che pontifica senza sapere di cosa parla perché in Montagna non ci vive, farebbe meglio ad aiutarci a trovare soluzioni ai tanti problemi che ci sono".

Andrea Nannini