"I circoli sono preziosi, l’inverno fa paura"

Bini, presidente Arci, si fa i conti in tasca: "E’ dura, ma stiamo facendo grandi sforzi per stare aperti. Siamo un punto di riferimento"

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Da una parte l’anzianità delle strutture, che in quanto vecchie "succhiano" energia più del dovuto, dall’altra uno spirito di servizio che chiama al dovere di restare aperti per esserci. Il cocktail della preoccupazione legata al caro bollette in casa Arci pistoiese sta tutto qui, in una fragilità che esiste a prescindere dalla situazione corrente. "Il vero banco di prova per noi sarà l’inverno – spiega Silvia Bini, presidente Arci provinciale –, quando ai consumi energetici si aggiungeranno quelli del riscaldamento delle strutture. Strutture che, ricordo, in quanto vetuste sono per la maggior parte energivore. Lavoriamo da sempre sulla sopravvivenza, non siamo aziende. La nostra rete ha costi di manutenzione piuttosto importanti e già adesso siamo in sofferenza. Per i piccoli circoli come per i grandi: i primi perché spesso restano aperti pure per 4-5 persone che frequentano anche solo per due chiacchiere o una partita a carte; i secondi perché garantiscono un altro tipo di servizio per un altro tipo di frequentazione e quindi hanno spese più elevate. Penso banalmente ai nostri saloni, al 90% concessi gratuitamente alle associazioni, ai bambini per i doposcuola o altri tipi di attività. Non voglio esagerare ma tutto questo sta cominciando a diventare quasi un lusso".

Grandi slanci non c’erano neppure prima che le bollette schizzassero alle stelle, non c’erano neppure in piena pandemia, già quella una prova enorme di sopravvivenza da superare, dalla quale la rete Arci – quasi un centinaio di circoli in tutta la provincia pistoiese – ha retto, rimanendo tutto sommato integra: "Siamo riusciti a superare il Covid principalmente per una logica di mutuo soccorso interna che è scattata in fase di emergenza – continua la presidente –. Qualcuno ne è uscito con le ossa rotte, ma proprio adesso stavamo ripartendo. I circoli erano stati davvero oculati in questi ultimi due anni, i dirigenti avevano fatto operazioni di sostegno serio, alcuni si erano impegnati finaziariamente a titolo personale. E ora eccoci di nuovo sotto scacco. Oggi ci chiediamo in particolare come affrontare l’inverno, dobbiamo capire come gestire la stagione. Occorrerà capire come una situazione già ai limiti possa non diventare ingestibile con l’aggravio delle spese in particolare del riscaldamento. Per ora riusciamo a resistere tirando anche un po’ la cinghia. Il domani è davvero un’incognita".

linda meoni