Un pistoiese nel team Windows che ha battezzato le 'HoloLens'

E' Riccardo Giraldi, trapiantato da tempo a Seattle. Anche lui ha lavorato nel gruppo di progettazione dell'innovativo visore, grazie al quale in un futuro vicinissimo si potrà telefonare materializzando l'interlocutore nella stanza

A sinistra Riccardo Giraldi e una dimostrazione sull'uso delle HoloLens (Olycom)

A sinistra Riccardo Giraldi e una dimostrazione sull'uso delle HoloLens (Olycom)

Pistoia, 9 febbraio 2015 - Non un semplice paio di occhiali, almeno stando a quanto un digiuno di tecnologia potrebbe dire vedendolo. Un visore da indossare, semmai, capace di proiettare ologrammi, di materializzare cioè una realtà che esiste ma che fisicamente è collocata altrove. Una rivoluzione, in parole povere, che promette un deciso balzo nel futuro. Sono le HoloLens, la grande carta a sorpresa che il team di Windows, colosso dell’informatica, ha scoperto sul tavolo qualche settimana fa in occasione dellla presentazione di Windows 10, l'aggiornamento del celebre sistema operativo di Redmond con alle spalle 30 anni di vita.

Tutto lontano e magico (e quasi incomprensibile, forse) per una tranquilla città di provincia. Se non fosse che in quel team che ha dato alla luce questa straordinaria novità, alla quale si è lavorato per ben cinque anni, c’è anche un giovane pistoiese trapiantato a Seattle ormai da tempo. È Riccardo Giraldi, classe 1984, direttore creativo per Microsoft, scappato da Pistoia e dall’Italia già diversi anni fa con un bagaglio di esperienze significative nel campo del design a Londra, Stoccolma e New York. Immerso negli ambiti di ricerca, sviluppo, ideazione e incubazione di start up, Riccardo da sempre ruota nell’universo del “mai fatto prima” con conferenze in giro per il mondo a seminare il risultato di tanto appassionato e innovativo lavoro.

Ma è sul rapporto tra spazio fisico e digitale che si concentra il lavoro di Riccardo, come testimonia, non ultimo, il suo Mind Controlled Scalextric, quel dispositivo cioè che permette di guidare le automobiline sulla pista elettrica usando solo concentrazione e cervello. E ora l’ultimo progetto marchiato Microsoft. Non una parola in più, nel perfetto rispetto delle clausole e dell’obbligo di segretezza imposto dai grandi colossi mondiali, su quanto questo visore potrà cambiare la vita e rivoluzionare il modo di approcciarsi a quella che gli addetti ai lavori chiamano ‘realtà aumentata’. Solo una foto, un commento sintetico che Giraldi si lascia scappare su Facebook: “Questo è solo l’inizio. Orgoglioso di essere nel team HoloLens”.

Un miliardo e mezzo di utenti per Windows nel mondo e “una responsabilità importante”, come ha detto il ceo Satya Nadella, subentrato lo scorso anno a Steve Ballmer, con un pacchetto, quello appena presentato, che annuncia ora scintilla e che si prefigura come una chiara sfida agli altri giganti del settore, Google e Apple. Tra le tante promesse annunciate dalle HoloLens ci sarà la possibilità di videochiamare tramite Skype e avere insieme l’opportunità che l’interlocutore si materializzi nella nostra stanza, giocare e vedere realizzati in 3D progetti rimasti ad oggi sempre e solo su carta. Non solo, si potrà anche farsi anche un giro su Marte. Realtà aumentata, dicevamo, quella in cui permetterà di tuffarsi il nuovissimo dispositivo di Microsoft che consentirà, c’è da crederci, di “fare cose mai fatte prima”.