Che fine farà la centrale di continuità assistenziale di Pistoia? Sarà subordinata ad una "centrale unica" che avrà sede presumibilmente a Firenze oppure verrà addirittura smantellata? Se lo chiedono i consiglieri di Fratelli d’Italia, chiedendo oltretutto alla Regione di sciogliere ogni dubbio sul tema. A sollevare la questione nei giorni scorsi era stato il consigliere regionale FdI Alessandro Capecchi, accogliendo positivamente il potenziamento annunciato della centrale Cross ma dicendosi preoccupato delle intenzioni della Regione Toscana circa il recepimento delle direttive europee per il riassetto dei servizi sanitari sulla base del "NEA 116117". E’ il "Numero Europeo Armonizzato", questo il significato dell’acronimo, ovvero il numero telefonico che in un futuro prossimo dovrebbe guidare i cittadini sotto il profilo medico garantendo loro una serie di servizi collaterali legati al territorio. Si tratta anche di una riorganizzazione dell’ex-guardia medica (adesso "servizi di continuità assistenziale") che nelle intenzioni di Asl e Regione dovrebbe portare ad un ampliamento del servizio. Secondo gli esponenti del centrodestra però, non è chiaro quello che sarà il destino delle centrali regionali ed in particolare di quella pistoiese, che conterebbe al momento una trentina di lavoratori, in termini di personale sanitario. "Non sappiamo in che modo sarà recepita la direttiva, tenendo conto del fatto che la nuova normativa prescrive di articolare il servizio almeno a livello provinciale o contando su un bacino di riferimento di circa un milione di residenti – ha commentato Francesco Pelagalli, capogruppo di Fratelli d’Italia – ci risulta invece che la Regione abbia intenzione di prevedere una centrale unica per tutto il territorio toscano, con probabile sede a Firenze. Ma a quel punto che succederà al presidio di Pistoia? Gli utenti pistoiesi dovranno contattare Firenze? Oppure, ancora peggio, la struttura verrà "tagliata"?". Ecco quindi che l’argomento potrebbe approdare in consiglio comunale, con un atto che se approvato all’unanimità potrebbe (nelle intenzioni dei consiglieri) sollecitare indirettamente la Regione a dare risposte nel minor tempo possibile. "Stiamo lavorando ad una mozione sulla tematica – ha confermato il consigliere di FdI Lorenzo Galligani – siamo preoccupati della prospettiva di un potenziale spostamento del servizio da Pistoia a Firenze, anche perché qui ci sono professionisti già formati. E a nostro avviso accorpare i servizi in ambito regionale non sempre si rivela una scelta azzeccata, come abbiamo avuto modo di sperimentare con il trasporto pubblico su gomma". Giovanni Fiorentino