Guardia medica notturna: bufera sullo stop

L’assessore regionale Saccardi: "Modello contenuto nell’accordo del 2016". L’Asl frena: "Il servizio proseguirà con le consuete modalità"

Certificato medico (Foto archivio)

Certificato medico (Foto archivio)

Firenze, 25 gennaio 2020 -  Il percorso è tracciato: ormai da quasi un decennio in Regione si parla dell’abolizione del turno notturno della guardia medica da mezzanotte alle otto. Anche la riforma, per ora rimasta perlopiù inapplicata, che prevede la realizzazione delle Case della salute, ribadisce il concetto che la continuità assistenziale dev’essere garantita sino alla mezzanotte quando, fino alle otto del mattino, per le urgenze, i cittadini dovrebbero rivolgersi al 118.

"E’ un modello già contenuto nell’accordo del 2016 e che probabilmente verrà riproposto nel nuovo accordo collettivo nazionale", spiega l’assessore regionale al diritto alla Salute Stefania Saccardi. Ma l’accelerazione impressa dalla federazione dei Medici di medicina generale ha sollevato la levata di scudi dei sindaci. Il clima politico acceso ormai in fase pre elettorale ha fatto scattare l’allarme rosso. Ed è arrivata la frenata. Nel 2019 molti turni di guardia medica sono rimasti scoperti e nel 2020 la situazione è peggiorata. Sono due le ragioni che hanno portato a questo stato di cose: mancano i medici e molti di quelli in servizio, soprattutto donne, temono aggressioni.

"Stiamo studiando il modello di continuità assistenziale sulle 16 ore – spiega l’assessore Saccardi –. Per ridisegnare l’assistenza alla luce della mancanza di medici e dei problemi di sicurezza". Per questo la Fimmg provinciale fiorentina ha proposto all’Asl Toscana centro una sperimentazione del servizio per arrivare preparati prima dell’estate, quando le criticità si faranno sentire. "Il 5 febbraio sottoporremo all’Asl l’unica via per poter affrontare questa fase: l’attivazione della guardia medica sulle 16 ore, eliminando il turno di notte, che in base alle nostre statistiche viene utilizzato pochissimo", spiega il segretario Fimmg provinciale Vittorio Boscherini.

"In un momento di carenza di medici, risparmiare risorse di notte consente di dedicare medici di continuità assistenziale di giorno". «Al momento non prevediamo alcun provvedimento perché ogni sperimentazione va declinata in modo diverso sui singoli territori e concordata con i sindaci", aggiunge Saccardi. Sull’argomento e sulle case della salute presenterà una domanda d’attualità lunedì in consiglio comunale Dimitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune: "Siamo contrari a sovraccaricare il lavoro del 118 – dice il consigliere –. Chiederemo di prendere posizione contro questa scelta, perché ridurre la sanità a forme di emergenzialità intacca il diritto costituzionale". Va all’attacco il segretario regionale dei medici di medicina generale Snami, Gianluca Maccioni: "Si continua a tenere fuori i laureati in medicina dalle scuole di specializzazione, a farne le spese sono i giovani medici e i cittadini. Ci troviamo a dover gestire un’emergenza, ma lo sapevamo e non è stato fatto niente per evitarlo". Mentre l’Asl fa sapere che per adesso nulla cambierà. "L’azienda assicura che il servizio di continuità assistenziale proseguirà con le consuete modalità e cioè anche in orario notturno fino alle otto del mattino" scrive l’Asl Toscana centro in una nota.