Gov't Mule, il frontman Haynes: "Che emozione suonare in piazza del Duomo"

Appuntamento questa sera per una delle serate più attese del Pistoia Blues 2022

I Gov't Mule stasera sul palco del Pistoia Blues

I Gov't Mule stasera sul palco del Pistoia Blues

 

Pistoia, 9 luglio 2022 - Saranno in piazza del Duomo questa sera: a dieci anni dalla loro ultima esibizione pistoiese, i Gov’t Mule torneranno sul palco del Pistoia Blues con un nuovo concerto. Warren Haynes (voce e chitarra), Matt Abts (batteria), Danny Louis (tastiere, chitarra e cori) e Jorgen Carlsson (basso) sono una delle più straordinarie live band americane, con un suono che oscilla tra rock, blues e soul. Quasi trent’anni insieme e più di 20 album all’attivo: qual è il segreto di una carriera così lunga e prolifica? “Non so se ci sia un segreto o una formula. Ma credo che provare a fare musica ‘onesta’, che sia senza tempo e non segua le tendenze del momento, aiuta. Tutte le nostre influenze arrivano da quella che possiamo definire musica senza tempo: che si tratti di musica rock, blues, soul, jazz, reggae o folk, poco importa”. Tornate a Pistoia a dieci anni dall’ultimo concerto: cosa vi ricordate di quell’esperienza? “Ho ricordi straordinari di quando suonammo in piazza del Duomo: è un luogo magico. Suonammo lì con Robert Plant e con John Mayall e mi ricordo di aver suonato in quella piazza il giorno della morte di Syd Barrett. Facemmo un bis suonando ’Wish you were here’ e tutto il pubblico cantò con noi: uno dei momenti più emozionanti della mia carriera”. Quest’anno il Pistoia Blues spegne 41 candeline e continua ad attrarre persone di ogni età. Secondo voi, perché rock e blues riescono ad attrarre ancora generazioni così differenti? “Il blues si sente nel cuore e con il cuore: è una connessione diretta da un'anima all'altra. John Lee Hooker diceva: ‘se non ti piace il blues hai un buco nell’anima’. E proprio da questa frase ho preso ispirazione per il nostro brano ‘Hole in my soul’. Il rock and roll, nella sua forma più vera, è un’estensione del blues: se gli togli quell'elemento originale di blues, appare diluito e falso”. Se aveste la possibilità di scegliere di andare al concerto di un artista italiano, quale scegliereste? E perché? “So che è impossibile, ma vorrei ascoltare Pavarotti. Voce magnifica. Quando ho sentito‘It's a man's world’, cantata con James Brown, mi sono commosso fino alle lacrime. Ho sempre ammirato la sua voce. Ma in quel momento ho capito che lui e James Brown, che è stato il mio primo mito, erano uguali. Giganti. Purtroppo non ne so abbastanza della scena attuale italiana per dare un giudizio: non riesco neppure a rimanere aggiornato sulla musica americana. E me ne dispiaccio”. Nella vostra carriera avete fatto centinaia di spettacoli dal vivo. Ce n’è uno che ricordate con particolare piacere? “Domanda difficile: scegliere è molto complicato. Sono stato fortunato ad aver avuto tante esperienze musicali indimenticabili. Se dovessi scegliere, in questo momento direi l'ultimo spettacolo degli Allman Brothers al Beacon Theatre di New York City. Sono orgoglioso di quell’esperienza, perché sono fan degli Allman Brothers da quando aveva nove anni e lo sono ancora oggi”.

I biglietti per il concerto sono disponibili su Ticketone. E c’è da scommettere che saranno in tanti a prendere d’assalto piazza del Duomo per sentire il gruppo, guidato dal leggendario Warren Haynes, vera e propria pietra miliare del panorama musicale americano.